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Cronaca

Trans discriminati sul bus, Arcigay: «Seta faccia dei corsi di formazione per gli autisti»

Davide Bombini, segretario L'Atomo Arcigay Piacenza interviene sull'episodio avvenuto qualche giorno fa a bordo di un bus. Due trans sarebbero stati discriminati dall'autista: «Questo episodio è uno dei tanti che accadono in modo doloso alle ragazze e ai ragazzi transgender italiani»

"Piacenza ha dimostrato di essere una città rispettosa delle persone e delle loro soggettività, ma c'è ancora tanto da fare. È notizia recente l'episodio increscioso accaduto a bordo di un bus Seta di una tratta che connette la città alla provincia. Due ragazzi trans hanno subito un trattamento discriminatorio e violento. Alcune realtà hanno deviato l'attenzione sull'aspetto meno interessante: se i due fossero in possesso o meno del titolo di viaggio". Scrive in una nota Davide Bombini, segretario L'Atomo Arcigay Piacenza che dichiara: «Sottoscrivono e aderiscono a questi valori candidati Paolo Rizzi e Luigi Rabuffi e le loro liste elettorali collegate. Un segno, questo, che a Piacenza anche una parte della politica istituzionale s'impegna a creare un territorio senza discriminazioni per tutte le persone».

"Questo aspetto non ci interessa, poiché è pacifico che se un viaggiatore non ha il biglietto si vedrà addebitare una multa o verrà allontanato dal mezzo. Ma gli aspetti che rendono questa storia particolare sono altri. I due ragazzi di 20 anni, uno FtoM (da femminile a maschile) e una MtoF, hanno subito un trattamento umiliante. L'autista, una volta chiesto un documento, ha attirato l'attenzione sulla ragazza sottolineando, con urla ingiustificate, come il suo aspetto femminile non si accordasse col genere anagrafico indicato sul pezzo di carta da lei presentato. Questo episodio è uno dei tanti che accadono in modo doloso alle ragazze e ai ragazzi transgender italiani, come brutalmente sottolineato dalla pattuglia dei carabinieri intervenuta". 

"Chi è responsabile di quanto accaduto, chi guida la mano di quell'autista, che finge di non sapere che esistono persone che hanno un genere diverso da quello attribuito alla nascita? Cosa rende "normale" che se due ragazzi trans sono senza biglietto, invece di ricevere una multa come tutti vengono presi in consegna dai carabinieri? Ad alimentare tali discriminazioni sono le leggi dello Stato Italiano, che rendono complesso e doloroso per le persone trans rettificare il sesso anagrafico e il nome attribuito alla nascita. Interroghiamoci a cosa serva, realmente, indicare il sesso nei documenti: per noi serve solo a discriminare le donne e le persone non binarie, ovvero, quelle persone che non si riconosce uomo o donna come siamo abituati a conoscerli. Rimarcare una differenza che, al cospetto della cosa pubblica, non ha alcuna rilevanza. Siamo vicini ai ragazzi vittima della terribile discriminazione e siamo disponibili a mettere a disposizione ogni nostro mezzo per il loro sostegno. Inoltre, proponiamo a Seta di costituire dei corsi formativi su come comportarsi con le persone tutte senza discriminare". Alle parole di Bombini aderiscono a che Rita Mura (Agedo Milano), Sara Dalla Bora (Famiglie Arcobaleno)

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