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Cronaca

Treno veloce, Maroni: «La Lombardia non può mettere i soldi»

Il presidente della Regione Lombardia ha incontrato il direttore di Confindustria Cesare Betti per parlare del collegamento veloce Piacenza-Milano. «La legge di stabilità mi impone dei tagli, visto che non abbiamo sprechi, dovrò tagliare alcuni servizi che già esistono»

«Se volete passare in Lombardia per me non ci sono problemi...». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, presente in città per un’iniziativa della Lega Nord, ha incontrato il direttore di Confindustria Cesare Betti e il suo vice Attilia Iesini. L’occasione è stata propizia per parlare di un tema “caldo” della politica piacentina: il collegamento ferroviario veloce Piacenza-Milano, che da mesi tiene banco nel dibattito locale. Nei giorni scorsi il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli si era pronunciata su un’apertura del presidente Maroni al riguardo. Ma le parole del governatore non sembrano tanto incoraggianti. Il direttore di Confindustria ha ricordato a Maroni l'importanza strategica di una città vicina come Piacenza anche per quanto concerne l'evento di Expo 2015, ma il progetto per ora pare rimanere ancora sulla carta.

«Io non posso finanziare – ha spiegato Maroni - un collegamento con una città fuori regione. Se volete passare in Lombardia per me non ci sono problemi...Non possiamo mettere i soldi e organizzare il tutto: la legge di stabilità ci impone dei tagli per il prossimo anno. Non ho sprechi da tagliare come altre regioni – siamo l’ente regionale con i costi d’esercizio più bassi d’Italia - sono costretto a tagliare alcuni servizi. Iniziamo a vedere chi vincerà queste elezioni regionali in Emilia il prossimo 23 novembre, aspettiamo di sapere chi governerà questa Regione per capire chi sarà il nostro interlocutore. Non c’è dubbio che la cosa giusta da fare sia promuovere questo collegamento, ho confermato il mio impegno al sottosegretario De Micheli, ma il problema rimane il solito: chi ci mette i soldi. Io per il 2015 ho gli investimenti bloccati in Regione, non posso finanziare nuove iniziative, anzi, dovrò tagliare qua e là tra quello che già esiste».

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