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Cultura

«I dialetti patrimonio a rischio estinzione: aiutateci a studiare quello piacentino»

Un progetto di ricerca dell'Università Ca' Foscari di Venezia per studiare le varietà dialettali italiane. Tra i ricercatori anche il piacentino Luca Molinari che lancia l'invito a partecipare ad un questionario: ecco come fare

Come varia la linguistica nella costruzione dell’identità della persona e delle comunità? E ancora: come varia l’uso delle lingue locali nella quotidianità con particolare riguardo alla scuola, ai social e nei mezzi di informazione? Domande alle quali vogliono dare risposta i ricercatori del progetto “VariOpInTA” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sullo studio delle varietà dialettali italiane. Tra loro c’è il piacentino Luca Molinari, 27enne originario di Lugagnano e dottorando in linguistica teorica presso l'Università di Varsavia in cotutela con l’Ateneo veneto. Lui si occupa, tra le altre cose, di sintassi delle lingue romanze, con particolare interesse nelle varietà dialettali parlate in Emilia.

Così, a nome dei suoi colleghi, si appella a tutti i piacentini e agli emiliano romagnoli per contribuire allo studio di ricerca. «Il progetto VariOpInTA, Variazione e Opzionalità in Italoromanzo, si prefigge lo studio della lingua nella costruzione dell’identità linguistica, sociale e culturale – si legge sulla pagina web del progetto e come ci spiega anche Molinari -. Il contesto italiano offre un panorama sociolinguistico estremamente ricco di varietà italo-romanze e di lingue di discendenza (heritage languages) in contatto con le varietà dell’italiano regionale. Queste lingue non standardizzate, molte delle quali non riconosciute come lingue minoritarie, sono ad alto rischio di estinzione. Il loro contributo alla costruzione dell’identità linguistica e culturale delle persone e delle comunità che le parlano è quindi in pericolo».

Da qui l’invito ai piacentini a prendere parte ad un questionario per «raccogliere, testimoniare e preservare la ricchezza linguistica e socioculturale presente nel territorio italiano e costituire un patrimonio di risorse scientificamente fondate per la costruzione di identità culturali inclusive e non divisive». Il questionario raggiungibile CLICCANDO QUI «è dedicato all'italiano informale e ai dialetti parlati in Emilia, specificamente nelle province di Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Modena e Bologna. Pertanto è rivolto solo a chi parla l'italiano ed emiliano come "lingue madri"».

Con i dati che raccoglieranno Giuliana Giusti, Anna Cardinaletti e Gianluca Lebani, del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell'Università Ca' Foscari Venezia, si porterà avanti lo studio che si focalizza sugli aspetti di variazione e opzionalità che configurano un patrimonio linguistico italoromanzo unitario nella pur grande variazione. Il progetto si propone di raccogliere, testimoniare, e contribuire a preservare la ricchezza linguistica e socioculturale presente nel territorio italiano e costituire un patrimonio di risorse scientificamente fondate per la costruzione di identità culturali inclusive e non divisive». «Il progetto – concludono i ricercatori - si propone anche di promuovere la conoscenza sulla condizione naturale di multilingue per il genere umano e di combattere i pregiudizi sulla superiorità o inferiorità delle lingue nazionali rispetto a lingue locali e viceversa; sulla natura di purezza o correttezza linguistica; sul prescrittivismo e normativismo che possono contribuire ad un disagio nella comunicazione personale e di gruppo».

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