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Economia

Ausl: «Servono 15 milioni di euro per lo sviluppo della sanità piacentina»

Il direttore generale Baldino: «Si parla di circa 15 milioni di euro per far evolvere il nostro sistema: questi non arriveranno da un incremento del fondo regionale e quindi dovranno scaturire dalla riorganizzazione della nostra rete sanitaria»

«L’Azienda Sanitaria di Piacenza - afferma Luca Baldino, direttore dell'Ausl piacentina - è molto efficiente ma per far evolvere il nostro sistema e per stare al passo con i nuovi bisogni dobbiamo puntare su un suo sviluppo. Per fare questo servono risorse: si parla di circa 15 milioni di euro che non arriveranno da un incremento del fondo regionale e quindi dovranno scaturire dalle razionalizzazioni interne che dovremo fare. Si potranno spostare risorse da ambiti in cui ci servono meno, in ambiti in cui servono di più. Dovremo fare in modo che la rete territoriale si specializzi».

Nell'ordine del giorno della conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia, avvenuta nella sala del consiglio mercoledì 28 ottobre, erano al centro due illustrazioni: il percorso futuro in salute e nuovi percorsi della sanità e il finanziamento regionale in conto capitale dell'anno 2015. Il dibattito sarà in una conferenza territoriale successiva, quella del 18 novembre.

La proposta di investimenti Ausl di Piacenza per l'anno 2015 prevede una cifra di 2.630.000 euro per le attrezzature sanitarie (di cui 1.100.000 euro sarà per lo strumento per le risonanze magnetiche per l'ospedale di Fiorenzuola), per le manutenzioni straordinarie degli immobili 155.000 euro, per hardware 175.000 euro e per le tecnologie software 125.000 euro. «Dobbiamo aumenatre la nostra capacità di spesa per farmaci e strumenti - sottolinea il direttore dell'Ausl - di 3-5 milioni di euro all'anno, per le tecnologie di 8-10 milioni all'anno, per i presidi del territorio, anche come personale, di 5/6 milioni anno. Si parla quindi di circa 15 milioni di euro e con questa cifra voglio soltanto fornire un'idea dell'ordine di grandezza delle risorse che ci servono. Queste non arriveranno dal fondo. Dovremo agire in altri modi, per esempio nella specializzazione si possono liberare risorse. Questo tema è molto importante ed è una questione prima di tutto clinica, non possiamo permetterci di frammentare la casistica in ospedali diversi, quindi dobbiamo fare in modo che l'ospedale di Fiorenzuola o quello di Castello faccia alcune cose e le faccia per tutti». 

E continua: «Non è vero che l'Azienda sanitaria spende troppo: noi spendiamo quello che possiamo permetterci, siamo un'Azienda efficiente e negli ultimi sei anni abbiamo fatto un'operazione eccezionale nel miglioramento del sistema. Dobbiamo proseguire con l'efficientamento».  «Piacenza - dice Baldino - dal fondo di equilibrio regionale prende il 5,7% del totale e possiede il 6,5% della popolazione dell'Emilia Romagna quindi più o meno parliamo di cifre bilanciate. Ci sono realtà diverse come per esempio Ferrara che ha l'8% della popolazione della regione ma prende il 35,7% dei fondi. Piacenza, pur avendo una delle Aziende Sanitarie più efficienti della regione, spende 60 euro procapite in meno a livello regionale, Ferrara 120 euro in più». 

Durante la conferenza è stato spiegato il contesto in cui opera l’Ausl piacentina dal suo direttore. "L'Azienda risulta essere dinamica, ovvero sempre in evoluzione. Offre una risposta ai bisogni consolidati per esempio assolvendo pienamente alla domanda di ricoveri. Non è soddisfatta completamente invece la domanda relativa alla specialistica. I risultati raggiunti dall'Ausl hanno comportato un incremento della popolazione anziana, un aumento delle cronicità e percorsi di cura sempre più complessi che spesso avvengono fuori dall'ospedale. Ci sono comunque punti sui quali l'Ausl può migliorare, per esempio nel garantire la continuità della cura, nel prendere in carico pazienti complessi e nell'intercettare precocemente i bisogni della salute. Tra le priorità evidenziate abbiamo quella di sviluppare la medicina di iniziativa, potenziare l'offerta territoriale e gli strumenti di integrazione".

La medicina sta migliorando anche perché si sta specializzando sempre di più: la sfida della clinical competence è quella di avere la capacità di mantenere ai massimi livelli la competenza dei professionisti. Il direttore dell'Azienda Sanitaria Baldino ha poi illustrato alcuni dati molto interessanti: «Rispetto al 2000 i ricoveri sia a regime ordinario che in day hospital sono diminuiti ma è aumentata in tutti e due i casi la complessità dei ricoveri stessi. Negli ultimi mesi è cresciuto il numero di visite nei tempi idonei: in gennaio eravamo al 19% mentre ora siamo al 90%. Per quanto riguarda le vaccinazioni sui più piccoli a Piacenza abbiamo riscontrato un calo abbastanza ridotto in quanto arriviamo comunque ad una copertura del 95%. Il dato preoccupante è invece quello delle vaccinazioni contro l'influenza per gli over 65: negli ultimi anni siamo crollati passando da un 75% del 2009 ad un 50% negli ultimi tempi. Certamente questa riduzione è anche frutto delle tante cose sbagliate che vengono dette su questo tema».  «La mobilità dei ricoveri - afferma Baldino - è in calo mentre quella di specialistica è in incremento. Noi abbiamo aumentato la produzione di specialistica e stiamo ottendeno risultati perché le liste di attesa si sono notevolmente ridotte». 

Nel corso della conferenza si è cercato di rispondere al quesito "Esiste equità di accesso sul nostro territorio?".  «C'è una fortissima varibailità per comune - spiega Baldino - contando gli accessi con codice bianco e verde dal lunedì al venerdì, ovvero nei momenti in cui è a disposizione anche il medico di base, ogni mille abitanti registriamo cifre diverse per ogni comune. Si va dai 200 di Bobbio per scendere fino a 100 di altri comuni. Sono anni che diciamo che le medicine di gruppo devono servire per abbattere gli accessi non appropriati al pronto soccorso ma abbiamo ormai capito che non sono la risposta giusta a questo problema. Una variabilità molto alta da comune a comune si registra anche per quanto riguarda le vaccinazioni: a Piozzano il 90% degli over 64 si vaccina, a Corte Brugnatella scendiamo al 10%. Questi dati ci dicono che non c'è equità di accesso. Bisogna comunque sottolineare che quando chiamiamo i cittadini a fare una cosa, loro rispondono prontamente: l'anno scorso abbiamo mandato una lettera ai pazienti cronici sotto i 64 anni invitandoli a vaccinarsi e il risultato è stato un incremento del 28% dei vaccinati». 

Baldino ha poi parlato di patologie croniche: «Ogni dibabetico dovrebbe fare l'esame dell'emoglobina glicata almeno una volta all'anno ma mediamente questo esame è stato fatto dal 70% dei pazienti. Per affrontare questa serie di problemi dobbiamo smettere di fare medicina di attesa e iniziare a fare medicina di iniziativa: dobbiamo chiamare le persone e portarle nei percorsi di cura». «Per quanto riguarda la situazione infrastrutturale - conclude Baldino - possiamo giudicare buona quella dell'ospedale di Castel San Giovanni mentre piuttosto critica è quella dell'ospedale di Piacenza (per esempio per quanto riguarda le sale operatorie)». 

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