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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Azione legale contro il decreto legge “Spalma incentivi”

È stato depositato il primo ricorso. Enrico Chiesa (Confagricoltura): «Una modifica retroattiva e unilaterale di contratti sottoscritti è inaccettabile»

Che Confagricoltura avesse deciso di passare ai fatti, per l’annullamento della cosiddetta norma “spalma incentivi”, lo si sapeva da inizio ottobre quando aveva dato mandato ad uno studio legale di dare seguito all’azione legale promossa per tutelare le proprie aziende associate.  Il 9 dicembre è stato compiuto un altro importante passo con deposito al TAR del Lazio del primo ricorso, avviando, di fatto, la fase volta a impugnare le disposizioni introdotte dall’art. 26 del d.l. 91/14 relative alla riduzione delle tariffe incentivanti degli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW. Le azioni giudiziarie, alle quali hanno aderito più di 350 imprese agricole socie di Confagricoltura, sono dirette a contestare la costituzionalità della norma e quindi ad ottenerne l’abrogazione. Sono migliaia le imprese agricole a cui si applicherà, a partire dal 1 gennaio 2015, la riduzione degli incentivi. Nel settore agricolo, infatti, sono stati installati più di 1500 MW, calcolando  i soli impianti di potenza superiore a 200 kW, con circa 9 miliardi di investimenti.  Nei prossimi giorni sarà conclusa la fase di presentazione dei ricorsi promossi su iniziativa di Confagricoltura ed Assorinnovabili, che vedono complessivamente la partecipazione di più di 1100 operatori. “Il ricorso mira ad impugnare le disposizioni introdotte dall'art. 26 del d.l. 91/14 ed a contestarne il profilo di costituzionalità” – spiega Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza. Sono diverse le aziende piacentine che hanno aderito supportate dal tecnico referente per il settore fotovoltaico dell’associazione, Roberta Bettuzzi. “Il provvedimento in questione – spiega Bettuzzi - stabilisce che a decorrere dal 1° gennaio 2015, sugli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW, venga operata dal GSE la riduzione delle tariffe incentivanti precedentemente riconosciute, nella misura e secondo una delle tre opzioni di rimodulazione previste. Inoltre, a partire dal secondo semestre del 2014, le tariffe incentivanti relative a tutti gli impianti fotovoltaici, saranno erogate dal GSE con rate mensili costanti, in misura pari al 90 per cento della producibilità media annua stimata di ciascun impianto, nell’anno solare di produzione. Entro il 30 giugno dell’anno successivo, il GSE è poi tenuto ad effettuare il conguaglio in relazione alla produzione effettiva”. “L’azione legale – spiega Chiesa - è un atto dovuto per tutelare le imprese che rappresentiamo e che seguiremo lungo tutto l’iter, facendoci parte attiva e coordinando l’azione”. “Sono oltre la decina le aziende piacentine che hanno aderito – precisa Bettuzzi – per una potenza complessiva che supera gli 11 MWh”. “Le rinnovabili – conclude Enrico Chiesa -rappresentano per il mondo agricolo un’opportunità per la diversificazione del reddito. Per portare avanti questa opportunità le aziende agricole hanno lottato contro l’opinione pubblica che le voleva legate al concetto tradizionale di agricoltura, alla burocrazia e al sistema creditizio. Tutti questi sforzi non devono ora essere vanificati”.

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