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Economia

Cambia l’Italia dei consumi ma mutano pure i consumatori

Incontro alla Cattolica con Pino Zuliani direttore marketing e comunicazione Conad

Sta cambiando l’Italia dei consumi e questo trasformerà inevitabilmente anche i consumatori e di questo inevitabilmente chi vende, deve tenerlo in debita considerazione, se vuole rimanere sul mercato. A focalizzare questi mutamenti è intervenuto, presso l’aula Alfa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, nell’ambito del ciclo  di incontri “Modelli di consumo e di acquisto” organizzato dal prof. Sebastiano Grandi della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, Giuseppe Zuliani, Direttore Marketing e Comunicazione di CONAD che ha esordito evidenziando “il paradosso” sociale della felicità, ovvero che la crescita della ricchezza aumenta l’insoddisfazione personale; ciò significa che, se il PIL va bene, non vuol dire soddisfazione, anzi il contrario. E le negatività evidenziano bassi livelli di consumi”. Ed in moneta sonante, se cala l’entusiasmo ed il soldi, oppure la voglia di spendere, questo palesa, nel giro di un solo anno, una perdita di un miliardo di fatturato.

Ora- ha chiarito Zuliani- si spreca di meno e si ricicla di più; i tagli di spesa maggiori riguardano (dati Nielsen) le famiglie giovani. Ma cambia radicalmente, in soli 7 anni, anche lo scenario dei media. “E’ in atto un cambiamento, non una crisi, cioè un mutamento collegato ad uno sconvolgimento tecnologico. Negli ultimi 20 anni la società italiana è cambiata in meglio, con il 50 % in più di diplomati ed il 12% con laurea; questo significa un consumatore diverso; per affrontare la crisi dei consumi, dobbiamo ispirarci a ciò che ci sta attorno”.

I “canali dei media” sono sempre più coinvolgenti, ci troviamo di fronte a nuovi atteggiamenti di convergenza mediatica, con nuove modalità di fruizione interattive.

L’investimento di marketing maggiore è il volantino ma quelli on line stanno raddoppiando esponenzialmente. Dal 1995 al 2013 abbiamo assistito a 5 rivoluzioni tecnologiche; molti leggono con le app le etichette, stanno moltiplicandosi le shopping list.

Esportare l’Italian food è interesse di tutti, compreso la nostra iniziativa di Sapori e dintorni, ma da noi non è facile perché soffriamo di nanismo rispetto agli altri paesi e, soprattutto, di mancanza di progettualità”.

Come sceglie il consumatore? “Il mercato- ha detto chiaro e tondo Zuliani- è saturo, in numero dei negozi diminuisce progressivamente. Il consumatore sceglie prima di tutto per la convenienza, poi per prossimità ed adeguato  assortimento. Il resto delle prerogative richieste (tipo qualità, promozione, personale adeguato ecc) viene dopo.

Convenienza non è il prezzo, bensì l’incontro armonico tra commerciante e cliente; conta moltissimo la cura dei dettagli; ciò che distingue sono gli assortimenti e le promozioni. I migliori usano la marca commerciale per differenziarsi. Conad punta appunto su questo, con prodotti in promozione, una leva fondamentale, ma non dobbiamo pensare che si cresca sempre, perché alla fine ci troviamo di fronte anche ad effetti negativi; alcune promo non sono infatti per nulla percepite”.

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