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Economia

Casa, Confedilizia: «Decidere anzitutto la durata delle rendite sperimentali Monti»

Il presidente Sforza Fogliani: «La tassazione sulla casa, se deve essere una tassazione locale, non può però che essere una service tax direttamente rapportata esclusivamente al concreto beneficio che gli immobili ricevono dalle opere apprestate dagli enti locali»

«Si apre una settimana cruciale per la tassazione della casa, senza nessun formale confronto, né sulla tassazione né sulla sorte dell’affitto, con la rappresentanza dei contribuenti del settore». Lo afferma, in una nota, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, che prosegue: «La tassazione sulla casa, se deve essere una tassazione locale, non può però che essere una service tax direttamente rapportata esclusivamente al concreto beneficio che gli immobili ricevono dalle opere apprestate dagli enti locali. Il criterio del beneficio risolverebbe il problema, diversamente prioritario, di modulare la durata dell’Imu sperimentale basata sulle rendite del Governo Monti tuttora in applicazione. Queste rendite espropriatrici non possono infatti essere ancora mantenute per tutti gli anni necessari all’impianto del nuovo Catasto».

«L’esperimento dell’Imu allo smodato e balordo livello attuale è fallito - prosegue la nota - e non può essere mantenuto: ha messo in ginocchio l’Italia e il motore stesso della sua crescita, che è l’edilizia. Bisogna incentivare l’affitto come ha detto il Presidente Letta nel suo discorso di presentazione del Governo alle Camere, per ricreare l’investimento in immobili. Bisogna soprattutto ricreare la fiducia e dare finalmente segnali in questo senso, segnali in controtendenza soprattutto di carattere psicologico come fece Einaudi nel secondo dopoguerra. I segnali di questo tipo valgono di più di centinaia di costosi bonus, a una corporazione o all’altra».

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