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Cia, Bottazzi: «Gli agriturismi sono stati dimenticati»

La Confederazione italiana agricoltori di Piacenza, per voce della direttrice Marina Bottazzi: «Per l'agricoltura, soprattutto quella “marginale”, è stato un anno da dimenticare e le prospettive non sembrano certo confortanti»

«Per l'agricoltura, soprattutto quella “marginale” è stato un anno da dimenticare e le prospettive, con il nuovo, non sembrano certo confortanti. In particolare gli agriturismi, che sono un complemento fondamentale per il reddito agricolo delle zone più svantaggiate, sono stati quasi dimenticati nei ristori previsti per il Covid: sono arrivati in ritardo e con cifre poco significative e dato che al peggio non c’è limite, non è previsto quasi nulla neppure nei nuovi decreti». È giustamente amareggiata di questa situazione il direttore di Cia Piacenza (Confederazione italiana agricoltori) Marina Bottazzi nel tratteggiare un’analisi dell’attuale situazione del comparto primario e delle prospettive a breve che lo attendono.

«Ridicola poi – prosegue Bottazzi - la possibilità dell’asporto: la maggior parte è ubicata in collina e montagna, con il maltempo che ha ridotto ulteriormente la già complicata viabilità ordinaria. Così si attenua ulteriormente la possibilità di lavoro integrativo per gli agricoltori e viene sempre meno un presidio fondamentale di tutela del territorio ed il desiderio di rimanere in queste zone dome mancano ancora Marina Bottazzi-4servizi essenziali per le famiglie. Come avrebbero fatto a tenere pulite le strade di collina e montagna (ed ovviamente di pianura) senza i trattori? E la difesa dei rivi? E’ uno dei tanti esempi dell’indispensabile ruolo sociale che gli agricoltori ricoprono».

«Certo, per fortuna gli altri settori hanno patito ripercussioni poco significative, ma ho citato prima di tutto – soggiunge - gli agriturismi, perché rappresentano un perno fondamentale per l’economia delle zone svantaggiate per le quali Cia ha sempre avuto particolare attenzione, senza ovviamente trascurare quelle di pianura. E non possiamo dimenticare- prosegue- la situazione pesantissima della nostra viticoltura di qualità che rappresenta la punta di eccellenza in regione per qualità. Qui è venuto meno il canale Ho.re.ca (quindi la ristorazione) che rappresenta un consolidato percorso di vendita per un settore già oberato da una burocrazia pesantissima».

«Con i ristori ci sono state sovvenzioni esigue in rapporto al mancato incasso, nè sono previste al momento specifiche misure per il settore. I nostri uffici, per fortuna si sono attrezzati adeguatamente con il lavoro in smart working ed hanno dovuto sobbarcarsi un lavoro massacrante per le domande con l’Agenzia delle Entrate; ma questo alla fine presuppone inevitabilmente ulteriori costi che ricadono sulle spalle delle aziende. Ci sono poi state grandi difficoltà nei collegamenti con le aziende di montagna ed abbiamo dovuto utilizzare mezzi alternativi come WhatsApp per mantenere le connessioni».

«Eppure è ormai assodato il ruolo fondamentale che hanno per tutto il territorio, ma lo si continua ad ignorare, così come non ci si decide di porre mano al problema della fauna selvatica che arreca danni ingenti alle colture. C’è al momento una misura che può aiutare i giovani che si avvicinano sempre più numerosi all’attività agricola, ovvero i piani di primo insediamento per chi ha meno di 40anni: per due anni non pagano contributi Inps. E’ una misura che può rappresentare un incentivo significativo. I nostri uffici naturalmente sono come sempre a disposizione per ogni delucidazione. Siamo naturalmente impegnati a seguire con attenzione le prime contrattazioni per il pomodoro, un altro settore importante per le nostre aziende associate di pianura e così per tutto ciò che concerne i prossimi appuntamenti per il mondo agricolo, rinnovo del Consorzio di Bonifica compreso. Ma soprattutto - conclude Bottazzi - stiamo attendendo con ansia, come tutti, che si possa tornare ad una situazione di normalità».

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