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Comuni e Consorzio di Bonifica fanno il punto sui lavori: «Insieme per la nostra montagna»

Nuovo incontro del Nucleo Tecnico Politico per la Montagna: il programma è stato discusso e sono stati definiti i 18 interventi da eseguire nell’anno in corso secondo priorità

Nuovo incontro del Nucleo Tecnico Politico per la Montagna indetto dal Consorzio di Bonifica di Piacenza per fare il punto sull’avanzamento dei lavori e sull’avvio della programmazione degli interventi in tema di difesa del suolo per l’anno in corso.  In merito alla programmazione 2023 i tecnici hanno informato che gli interventi completati con fondi consortili sono 30 e quelli in fase di esecuzione sono 4. Portati interamente a compimento anche i 31 interventi finanziati dalla Regione Emilia Romagna con il bando Psr (misura n. 5.1.01 della linea di finanziamento regionale indirizzata a investimenti in azione di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e avversità climatiche – prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo).

Lavori, quelli dei Psr che hanno permesso al Consorzio  - si legge in una nota dell'ente - di andare ad integrare le risorse messe a bilancio (derivanti dalla contribuenza montana) in favore della difesa del territorio di monte. Centrale nell’incontro del Nucleo Tecnico Politico la pianificazione per il 2024. A partire da un elenco di proposte di lavori relative alla lotta al dissesto idrogeologico provenienti da Unioni Montane e Comuni non compresi (nelle Unioni), i tecnici consortili hanno effettuato sopralluoghi e compilato le relative schede di progetto complete di stima dei costi. Il programma è stato discusso e sono stati definiti i 18 interventi da eseguire nell’anno in corso secondo priorità. Il programma così definito verrà ora trasmesso alle Unioni dei Comuni e all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile della Regione Emilia Romagna per osservazioni e approvazione.

Sul tema della difesa del suolo portato avanti dal Consorzio di Bonifica è intervenuto il presidente Luigi Bisi: «Il Consorzio, con risorse proprie e fondi della Regione Emilia Romagna stanziati per le somme urgenze, agisce in un’ottica di prevenzione e di messa in sicurezza credendo fortemente che si debba lavorare in sinergia per rispondere alle esigenze del territorio. Grazie poi al bando Psr della Regione, diverso ed aggiuntivo rispetto alle somme urgenze, si è riusciti ad intensificare il lavoro sul comprensorio montano dove si va ad agire secondo priorità ma le cui necessità sarebbero molte di più. Spiace solo che questo bando non sia stato rinnovato per i Consorzi».

Durante la discussione sono intervenuti a rotazione alcuni tra i presidenti delle Unioni montane, gli amministratori dei Comuni e i consiglieri del Consorzio. Ha iniziato il consigliere consortile e sindaco di Morfasso Paolo Calestani: «Con i soldi della contribuenza montana, che complessivamente per il 2024 cubano circa 2,2 milioni di euro all’interno del bilancio preventivo, il Consorzio copre i costi della manutenzione di strade e acquedotti rurali e delle opere contro il dissesto idrogeologico, oltre ovviamente agli stipendi del personale, all’energia elettrica e ai costi di gestione per il rispettivo settore. Gli investimenti sul territorio montano però vanno visti nel tempo e nel loro complesso, e non per singoli comuni. Per questo vengono pianificati e messi in priorità. Con incontri come questi ci coordiniamo. Non va dimenticato che una buona manutenzione del territorio di montagna va a beneficio anche della collina e della pianura e che alla viabilità e alla prevenzione del dissesto va data priorità anche con risorse aggiuntive».

Ha continuato il sindaco di Alta Val Tidone Franco Albertini: «Per far sì che i progetti non rimangano un sogno servono le risorse derivanti sia dalla contribuenza sia dalla Regione. È importante che i cittadini sappiano come vengono utilizzati i soldi che pagano tramite l’avviso della Bonifica anche per evitare che vengano veicolate informazioni sbagliate. Gli incontri del Nucleo Tecnico Politico, così come altri indetti dal Consorzio, servono apposta per fare il punto su quanto fatto e quanto da fare». Concorde con lui il vice sindaco di Agazzano Filippo Michelotti. Anche il sindaco di Borgonovo, e presidente della Provincia Monica Patelli ha battuto sull’importanza degli incontri periodici: «Trovo che questo sia un buon metodo, così c’è chiarezza e trasparenza. Gli interventi portati avanti dal Consorzio in montagna sono a beneficio di tutto il territorio provinciale e tra gli enti c’è vicinanza e collaborazione». Il presidente dell’Unione Comuni Montani Alta Val d’Arda e sindaco di Castell’Arquato Giuseppe Bersani ha ricordato l’importanza di agire a prevenzione e di incontrarsi periodicamente.D’accordo con quanto discusso il presidente dell’Unione Montana Alta Val Nure e sindaco di Bettola Paolo Negri.

Ha concluso il presidente del Consorzio Luigi Bisi: «Fa piacere sentire dagli amministratori dei nostri comuni montani che il lavoro portato avanti dai tecnici consortili sia apprezzato e che ci sia l’auspicio di investimenti maggiori per la difesa del suolo». Hanno partecipato all’incontro: Franco Albertini (Sindaco di Alta Val Tidone), Giuseppe Bersani (Presidente Unione Comuni Montani Alta Val d’Arda e Sindaco di Castell’Arquato), Filippo Michelotti (Vice Sindaco di Agazzano), Paolo Negri (Presidente Unione Montana Alta Val Nure e Sindaco di Bettola) e Monica Patelli (Sindaco di Borgonovo e Presidente della Provincia). E per il Consorzio: Luigi Bisi (Presidente), Andrea Terret (responsabile del settore Dighe e Montagna) Gianluca Fulgoni ed Edoardo Rattotti (tecnici responsabili rispettivamente dell’area Ovest ed Est del territorio montano), Paolo Calestani (Consigliere), Giacomo del Molino (Consigliere), Paolo Passerini (Consigliere) e Andrea Pompini (Consigliere).

Il Consorzio di bonifica di Piacenza gestisce nel comprensorio montano/collinare, della superficie complessiva di circa 1.900 kmq (1.400 montagna e 500 collina), 125 km di viabilità di bonifica e 47 acquedotti rurali. Il territorio montano e collinare dell’Appennino piacentino è caratterizzato da una elevata intensità di fenomeni franosi. Il ruolo del Consorzio è volto principalmente a dare risposte, mediante attività di presidio ed intervento, ai fenomeni di dissesto idrogeologico. In caso di eventi meteorologici particolarmente intensi, a seguito dei quali le infrastrutture viarie vengono compromesse da pericoli alla pubblica incolumità per smottamenti, cadute massi o da interruzioni alla viabilità, il Consorzio provvede ad acquisire dalla Regione Emilia Romagna (Servizio Difesa Suolo o Agenzia di Protezione Civile) i finanziamenti necessari per realizzare gli interventi di ripristino del transito e messa in sicurezza. È poi secondo quanto stabilito da legge regionale (art. 3 della L.R. n. 7 del 6 luglio 2012) che viene programmata l’attività consortile in sinergia con il Nucleo Tecnico Politico per la Montagna che si riunisce per la valutazione del piano di interventi sul dissesto idrogeologico da portare a termine con le risorse derivanti dalla contribuenza montana.

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