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Venerdì, 26 Aprile 2024
Guerra in Ucraina

Consorzio Terrepadane: nuove proposte agli agricoltori per fronteggiare la crisi

Guerra in Ucraina. Il Consorzio agrario Terrepadane nel corso della riunione del consiglio di amministrazione del 10 marzo ha approfondito la situazione e assunto decisioni specifiche a sostegno delle aziende socie

Tocca sempre più da vicino il mondo agricolo il conflitto bellico in Ucraina, ponendo agli agricoltori interrogativi di difficilissima soluzione sia sul fronte della tensione dei mercati con i prezzi delle materie prime che sono letteralmente schizzati verso l’alto, sia su quello della difficoltà a reperire le stesse materie prime. Un quadro molto complesso all’inizio della campagna agraria 2022 che va ad innestarsi in un momento già difficile, caratterizzato da un incredibile aumento dei costi di produzione (si pensi al balzo del prezzo dell’urea e dei fertilizzanti in genere) e da un andamento climatico che rischia di farci vivere la stagione più siccitosa di sempre. Ben consapevole della situazione, il Consorzio agrario Terrepadane nel corso della riunione del consiglio di amministrazione del 10 marzo ha approfondito la situazione e assunto decisioni specifiche a sostegno delle aziende socie.

«Innanzitutto – ha detto il presidente Marco Crotti – un tema molto delicato è quello che riguarda l’importazione o comunque i costi del mais e della soia, utilizzati principalmente per la filiera zootecnica, diventati insostenibili considerato il prezzo del latte e per questo servono interventi da parte delle autorità preposte. Inoltre, ci raccomandiamo affinché gli agricoltori pianifichino i loro acquisti, in modo da non trovarsi nelle prossime settimane in situazioni di difficile gestione; per alcune tipologie di prodotti, infatti, potrebbero verificarsi delle mancanze. Nel concreto, poi, abbiamo messo a punto una serie di proposte di contratti di coltivazione con prezzi garantiti su diverse colture, contratti che vanno ad aggiungersi a quelli che proponiamo già da anni, proprio con l’obiettivo di salvaguardare il reddito degli agricoltori, permettendo loro, allo stesso tempo, di mettere in atto strategie di programmazione». Ai contratti di coltivazione già proposti negli scorsi mesi per mais  – che vanno ad integrare quelli storici sul frumento - si andranno ad aggiungere nel breve altre proposte relative a colture oleaginose come soia e girasole, che possono rappresentare un’alternativa interessante in questa fase, anche per le moderate esigenze irrigue, che le caratterizzano.

«Ovviamente, - continua Crotti – in questo momento assume ancora maggiore valore il ruolo dell’assistenza tecnica che come sempre, assicuriamo alle aziende socie e che assume – coniugata all’ adeguata adozione di innovazione tecnologica, un vero valore strategico. Mai come oggi è fondamentale non sbagliare. Non ci si può permettere di commettere errori nelle scelte gestionali e tecniche, in quanto non ci sono e non ci saranno margini per rimediare. Per questo, ancora una volta possiamo dire la strada della sostenibilità – che Terrepadane ha imboccato a favore delle sue aziende da molti anni e che si traduce anche in un impiego “intelligente” dei fattori di produzione – costituisce anche in questa congiuntura difficile un valore aggiunto insostituibile».

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