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Fiere zootecniche di Cremona: anche Piacenza in passerella

Presenti anche alcuni allevatori del piacentino alla tradizionale kermesse durante la quale, oltre ai tradizionali concorsi per le vacche (gli allevamenti Al.be.ro di Giorgio Rossetti, già vincitore lo scorso anno e quelli di Bruschi e Bollati), viene fatto il punto sullo stato di salute della zootecnia italiana attraverso incontri, convegni e dibattiti

Sono presenti anche alcuni allevatori del piacentino alla “Fiera internazionale del bovino da latte” di Cremona, la tradizionale kermesse durante la quale, oltre ai tradizionali concorsi per le vacche (gli allevamenti Al.be.ro di Giorgio Rossetti, già vincitore lo scorso anno e quelli di Bruschi e Bollati), viene fatto il punto sullo stato di salute della zootecnia italiana attraverso incontri, convegni e dibattiti. La manifestazione era stata inaugurata dall’assessore regionale lombardo all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, unitamente a Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, mentre nella giornata di sabato 27 ottobre, la manifestazione si concluderà con la visita del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio. Tra gli incontri più significativi svoltesi nei giorni scorsi, va ricordato quello relativo all’introduzione della prescrizione elettronica obbligatoria, anche per i farmaci veterinari di cui l’Italia è stata apripista in Europa. Il nuovo provvedimento del Ministero della Salute, in vigore dal 1 gennaio 2019, prevede la tracciabilità dei medicinali e delle terapie cui vengono sottoposti sia gli animali destinati alla catena alimentare, sia quelli da compagnia. Un controllo fondamentale soprattutto per gli antibiotici, di cui il nostro Paese è uno dei maggiori utilizzatori.

La ricetta elettronica obbligatoria consentirà un controllo pressoché totale sull’andamento della produzione, della vendita, della distribuzione e dell’effettivo utilizzo dei medicinali. Al convegno sono stati presentati dati incoraggianti su questo tema: negli ultimi 6 anni il consumo di antibiotici animali è calato del 30%, portando un primo importante contributo alla lotta contro l’antibiotico resistenza. Questo grazie anche all’aumento dell’utilizzo delle profilassi vaccinali che riducono l’insorgenza della malattie negli animali. Si è naturalmente parlato anche del prezzo del latte e delle prospettive future, ma anche di filiera suinicola nel corso degli Stati Generali della Suinicoltura, un momento di confronto tra allevatori, mangimisti, trasformatori, distributori e consumatori per fare il punto sul mercato e le strategie per affrontare una concorrenza estera sempre più agguerrita cui ha partecipato anche il docente universitario piacentino Gabriele Canali, presidente CREFIS Centro ricerche sulle Filiere Suinicole. Un altro argomento affrontato è quello relativo alla digitalizzazione nel lattiero-caseario: i principali benefici nell’export, nella ricetta elettronica e nella logistica dove sono stati presentati i risultati dello studio dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e Università degli Studi di Brescia. Esaminando la spinta dell’innovazione digitale nel lattiero-caseario, sono state rese anche note le modalità con cui l’innovazione tecnologica, e in modo particolare gli open data, potrebbero rendere più efficiente la tracciabilità della filiera e rendere più semplice il reperimento delle informazioni

Altro tema particolarmente caldo esaminato in un convegno è quello relativo al Ceta. A difendere un accordo che oggi in Italia divide gli attori della filiera, è stato Jean-Marc Trarieux,  capo Unità Americhe della DG Agricoltura Commissione Europea: «Il Ceta - ha detto - non mette in discussione gli standard sanitari e di qualità già in vigore in Europa: le richieste sanitarie, per esempio, rimangono identiche in tutto il percorso di eventuali prodotti di carne canadese. Il Canada, se intende esportare in Europa, deve quindi sviluppare una filiera dedicata per l’export. Noi troviamo positivo che un partner come il Canada abbia accettato un accordo rispettoso di quel tipo di standard. Col Ceta abbiamo posto l’enfasi sui formaggi europei, ottenendo un contingente su questo tipo di prodotti. Il contingente però, oggi, è ancora sotto-utilizzato dalle aziende europee». Anche se nei primi 7 mesi dell’anno i volumi dell’export sono aumentati del 20% (secondo di dati di Assolatte, in rappresentanza della quale è intervenuto il consigliere delegato per l’export Fabio Leonardi), ci sarebbero dunque maggiori margini di miglioramento. A favore del Ceta è il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «In questo momento l’Italia decide di chiudersi con battaglie smentite dai numeri. Quello sui formaggi in Canada è un accordo che porta vantaggi. Quale è la strategia agroindustriale per il sistema italiano?».

E’ stato Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari a porre l’accento su sistemi delle licenze e indicazioni geografiche: «Continuiamo a pensare che il Ceta sia un buon accordo, poiché il mercato canadese è un mercato in continua crescita per l'export agroalimentare italiano già da qualche anno. E' inoltre importante perché permette di competere, con condizioni di accesso al mercato più regolate, con competitor storici quali gli USA e il Messico, legati dal NAFTA. L'accordo prevede anche modalità di confronto diretto europeo con la controparte canadese. Ci sono comunque alcune questioni che vanno meglio comprese e in qualche modo trattate dall'UE, come per esempio il sistema delle licenze per i formaggi, i meccanismi di difesa per le nostre indicazioni geografiche e il trattamento dei vini europei. E poi deve aumentare la competitività delle imprese». L’edizione 2018 delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona è stata segnata soprattutto dalla prima edizione dell’Agrinnovation Summit, salone diffuso dedicato all’innovazione e alle tecnologie applicate al settore agro-zootecnico. Erano presenti alcune delle più interessanti start-up del settore. Agrinnovation Summit è stato pensato per offrire soluzioni concrete a chi è in cerca di un miglioramento dei processi produttivi, del prodotto stesso e del rapporto costi-benefici; ha offerto insomma un panorama completo su tutto ciò che riguarda la tecnologia a servizio dell’agrozootecnia.

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