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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Imu nelle zone di montagna, Bottazzi (Cia): "Totalmente inaccettabile"

La Cia di Piacenza interviene sull'imminente decreto del Ministero dell'Economia sull'Imu per le zone di montagna: "Individua i terreni agricoli da assoggettare al tributo soltanto sulla base del criterio altimetrico dove sono situati i comuni ed arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento"

“La possibile imminente emanazione del decreto del ministero dell’Economia, che rivede l’applicazione dell’Imu nelle zone montane al di sotto dei 600 metri, è inaccettabile. Individua i terreni agricoli da assoggettare al tributo soltanto sulla base del criterio altimetrico dove sono situati i comuni ed arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento; oltretutto obbliga gli agricoltori a pagare in un’unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre, anziché in due rate come tutti gli altri contribuenti”. Lo sottolinea Marina Bottazzi, Direttore di Cia Piacenza ha avviato una campagna di mobilitazione in relazione al provvedimento in gestazione che eliminerebbe l’esenzione totale in molti comuni della provincia. "L'agricoltura - evidenzia Marina Bottazzi - paga l'assenza di misure a sostegno del settore scontando gli effetti della crisi economica, dell'introduzione dell'Imu e dei costi produttivi record.". "A mettere sotto pressione il mondo agricolo - aggiunge Marina Bottazzi - è soprattutto il capitolo fiscale. Da una parte c'è l'Imu e dall'altra la macchina della burocrazia: non solo costa al settore più di 4 miliardi di euro l'anno (di cui un miliardo addebitabile a ritardi, disservizi e inefficienze della PA) ma fa perdere a ogni impresa quasi 90 giorni di lavoro l'anno solo per rispondere a tutti gli obblighi tributari e contributivi. D’altronde, nel 2012 l’aggravio per gli imprenditori agricoli, rispetto al gettito Ici e Irpef 2011, è stato di circa 366 milioni di euro. Una cifra insostenibile per un settore sempre più in difficoltà, che crea pesanti problemi alla gestione aziendale, con forti ostacoli alla crescita e alla produttività.
Di qui l’invito al Governo ad escludere l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per la loro indubbia violazione del principio sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dall’entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi. Peraltro - sottolinea Marina Bottazzi - molti dei comuni interessati dall’estensione dei territori colpiti dall’imposta ricadono in zone dove si sono registrati noti e disastrosi effetti del maltempo sia di recente che durante tutto il 2014.

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