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303 rivendite nel Piacentino

Obbligo di green pass in tabaccheria, ma con controlli a campione: «Il nostro un servizio anche sociale»

Accolte le istanze di Fit per le nuove regole al via il 1° febbraio, il presidente locale Saltarelli: «Una grossa vittoria anche sindacale. Nella pandemia abbiamo dato prova della nostra sensibilità per i cittadini»

Dal 1° febbraio obbligo di green pass per accedere alle tabaccherie, ma con controlli a campione: accolte le istanze della categoria - presentate nel corso dell’incontro con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa - che esentano i tabaccai dall’obbligo di verifica puntuale di tutti i Green pass all’ingresso della rivendita, come annuncia, ringraziando il Governo per un provvedimento che soddisfa entrambe le parti, il portale nazionale della Fit (Federazione italiana tabaccai). Una modifica di rotta che tocca da vicino anche le 303 tabaccherie presenti tra Piacenza e provincia, dove le nuove misure in tema di certificato verde, al via dal prossimo mese, non avevano mancato di suscitare «preoccupazione tra i nostri soci».

A parlare Gian Marco Saltarelli (nella foto)da 12 anni tabaccaio in piazza Duomo e da 2 presidente locale di Fit. «La reazione non poteva che essere negativa» spiega. «Siamo stati in prima linea nei momenti più critici della pandemia, il Governo si è reso conto che potevamo essere un’attività essenziale per i servizi dati al cittadino, alcuni addirittura fondamentali, come la distribuzione delle mascherine o dei valori bollati, anche per poter procedere nella burocrazia dei funerali. Poi i pagamenti delle bollette, quando altri enti, come banche o poste, erano chiusi. Abbiamo dato un servizio mettendo a rischio anche la nostra incolumità, abbiamo dato prova del nostro attaccamento al lavoro e della sensibilità verso il cittadino in questa situazione drammatica e infatti siamo stati riconosciuti, in questo senso, anche dal Governo». Gian Marco Saltarelli - Fit Piacenza-2

«Purtroppo – prosegue – l’avanzamento delle nuove regole ci aveva lasciato perplessi, perché ritenevamo di essere ancora parte di questa categoria. Gli associati mi hanno chiamato, c’era preoccupazione, perché la verifica del Green pass implica delle problematiche. Noi non abbiamo la possibilità di vendere all’esterno o a domicilio, avremmo dovuto prendere una persona e metterla al di fuori della rivendita, si sarebbero create file, tutte difficoltà espresse dalla Federazione al tavolo di confronto, da cui si è usciti con la possibilità di fare un controllo a campione, con meno disagi e la possibilità di gestire il flusso della clientela, una grossa vittoria anche sindacale».

«Noi diamo un servizio anche sociale - sottolinea Saltarelli - non tutti gli anziani sono così abili con le nuove tecnologie, li abbiamo aiutati con Spid, con lo scaricamento dello stesso Green pass, con il pagamento delle bollette: siamo stati accanto a persone con qualche problematica in più, oltre ad essere sempre presenti al bisogno».

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