Provincia, 330mila euro per formare gli operatori sanitari
Sono stati stanziati dall'Ente di corso Garibaldi i 330mila euro necessari per formare gli OSS, operatori socio-sanitari. Mille ore di lezione e quattro specializzazioni per 150 utenti: in aula a partire dal prossimo febbraio. Paparo: dare risposte qualificate ai bisogni dei non autosufficienti
Impareranno le professioni socio-sanitarie per dare una risposta qualificata ai bisogni delle persone malate o non autosufficienti. Saranno i150 utenti, da selezionare fra i disoccupati e gli operatori senza qualifica, che beneficeranno degli incentivi messi a disposizione dalla Provincia di Piacenza.
Trecentotrenta mila euro per consentire ai futuri operatori socio-sanitari di frequentare gratuitamente le mille ore del percorso di formazione. Il corso di qualifica, destinato a 25 disoccupati, si terrà a partire dal prossimo febbraio. Ai blocchi di partenza anche i corsi da 300 ore: destinati a 120 persone, puntano a riqualificare operatori privi di qualifica impiegati con contratti di lavoro subordinati e non subordinati, nei servizi socio assistenziali e socio sanitari, ma con esperienza lavorativa e qualifiche regionali considerate equipollenti.
L'attività formativa sarà quindi rivolta a operatori che:
svolgono attività assistenziali di base, privi della qualifica di OSS, finalizzati all’ottenimento di tale qualifica mediante percorsi di riqualificazione sul lavoro;
dispongono dell’autorizzazione alla frequenza del corso rilasciata dalla struttura/servizio di appartenenza;
appartengono a strutture/servizi avente sede operativa nel territorio della provincia di Piacenza;
hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato/determinato oppure atipico alla data di partenza delle attività formative.
I progetti per la realizzazione dei corsi dovranno essere presentati alla Provincia dagli Enti di formazione rispettivamente entro l'11 dicembre (corso da 1000 ore) e entro il 22 gennaio 2010 (corsi da 300 ore) secondo le modalità previste nell'avviso.
“I corsi – rileva Andrea Paparo, assessore provinciale al Lavoro - vogliono mettere gli operatori in grado di dare una risposta ai bisogni delle persone non autosufficienti o malate. La Provincia pone la “centralità della persona” come una sua priorità e non poteva non prestare attenzione a percorsi che garantiscono ai cittadini qualità e completezza dell'assistenza”.
Trecentotrenta mila euro per consentire ai futuri operatori socio-sanitari di frequentare gratuitamente le mille ore del percorso di formazione. Il corso di qualifica, destinato a 25 disoccupati, si terrà a partire dal prossimo febbraio. Ai blocchi di partenza anche i corsi da 300 ore: destinati a 120 persone, puntano a riqualificare operatori privi di qualifica impiegati con contratti di lavoro subordinati e non subordinati, nei servizi socio assistenziali e socio sanitari, ma con esperienza lavorativa e qualifiche regionali considerate equipollenti.
Secondo i Centri per l'Impiego, il 95% dei neo qualificati trova lavoro a pochi mesi dal corso |
L'attività formativa sarà quindi rivolta a operatori che:
svolgono attività assistenziali di base, privi della qualifica di OSS, finalizzati all’ottenimento di tale qualifica mediante percorsi di riqualificazione sul lavoro;
dispongono dell’autorizzazione alla frequenza del corso rilasciata dalla struttura/servizio di appartenenza;
appartengono a strutture/servizi avente sede operativa nel territorio della provincia di Piacenza;
hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato/determinato oppure atipico alla data di partenza delle attività formative.
I progetti per la realizzazione dei corsi dovranno essere presentati alla Provincia dagli Enti di formazione rispettivamente entro l'11 dicembre (corso da 1000 ore) e entro il 22 gennaio 2010 (corsi da 300 ore) secondo le modalità previste nell'avviso.
“I corsi – rileva Andrea Paparo, assessore provinciale al Lavoro - vogliono mettere gli operatori in grado di dare una risposta ai bisogni delle persone non autosufficienti o malate. La Provincia pone la “centralità della persona” come una sua priorità e non poteva non prestare attenzione a percorsi che garantiscono ai cittadini qualità e completezza dell'assistenza”.