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Economia

"Pomod’oro. Ritorno alle origini", un corto per celebrare un'icona di Piacenza

Il pomodoro icona dei valori e delle produzioni agroalimentari piacentine. La presentazione a Palazzo Rota Pisaroni con il presidente della Fondazione Massimo Toscani e gli interventi del presidente di ATS Silvio Ferrari e del Consigliere della fondazione Giorgio Milani

Il pomodoro nel territorio piacentino è una coltura molto diffusa ed economicamente rilevante. Piacenza con 6 milioni di quintali è la prima città d'Italia come produzione ed il  pomodoro è anche il primo prodotto nell'export piacentino. L’intera filiera impiega 5.000 addetti sul territorio provinciale. Il "valore" economico, sociale e relazionale di una coltivazione tanto rilevante, per massa produttiva, fatturato e indotto economico non è sfuggito ai protagonisti della presenza piacentina ad Expo, tant’è che tra gli appuntamenti in programma dedicati alla filiera del pomodoro, Piacenza domenica 21 giugno tenterà di entrare nel Guinness dei primati battendo il record della pizza più lunga del mondo ora di un chilometro e 300 metri. Ma nella mattinata del 12 giugno a Palazzo Rota Pisaroni la Fondazione di Piacenza e Vigevano con il presidente Massimo Toscani e gli interventi del Presidente di ATS Silvio Ferrari e del Consigliere della Fondazione Giorgio Milani, ha presentato alla stampa il trailer di un “Corto” dal titolo “Pomod’oro. Ritorno alle origini”, prescelto tra quelli presentati allo specifico concorso bandito da ATS Expo, per promuovere e  sviluppare un documentario multimediale mirato a narrare la filiera del pomodoro e del territorio di appartenenza. Il pomodoro - ha rilevato Ferrari - è il cibo della tradizione e della famiglia; lo abbiamo scelto come portabandiera della nostra missione a Expo, perché è un'icona dell'agroalimentare.

L’anteprima di una decina di minuti, circa  un terzo di quello che sarà il filmato finale, racconta la storia di una giovane ragazza inglese che arriva a Piacenza, terra d'origine dei suoi genitori, dove, oltre ad incontrare i propri parenti, si confronta con quello spaccato di economia, agricoltura e tradizione che è rappresentata dalla coltivazione, lavorazione e uso del pomodoro. Un ritorno alle origini, simboleggiate dalle rosse bacche della nostra terra. 

Schermata 2015-06-12 alle 17.20.16-2Il video è stato realizzato da Cravedi Produzione Immagini, per la regia di Andrea Canepari e con un’equipe composta da Gianni Cravedi, Massimo Albasi, Andrea Canepari con un team di attori e di tecnici. Il filmato che, sarà presentato nei prossimi giorni a Milano ExPo, in occasione della Settimana Mondiale del Pomodoro, ha l’obiettivo – afferma il video-maker Gianni Cravedi di rappresentare “un'apparente contraddizione: una sintesi di tradizione e innovazione” e rendere omaggio ai piacentini che si sono fatti onore nel mondo; i dialoghi intorno alla tavola sono l'occasione per valorizzare le eccellenze del patrimonio enogastronomico e arrivare a capire che il pomodoro piacentino non  è il prodotto di un terreno, ma di un territorio."

Il “corto” sarà interattivo e fruibile attraverso Internet, proiezioni, touchscreen mobili e sarà il supporto della promozione del Pomodoro piacentino in Piazzetta Piacenza all’Expo. "Realizzare un video che riuscisse a trasmettere contenuti istituzionali senza mortificare la parte narrativa e artistica - ha detto Gianni Cravedi - è stata sfida, ringraziamo chi ci ha dato questa opportunità, il film è un'opera collettiva e per noi un'esperienza di lavoro molto gratificante”.  Grazie a Gianni e Massimo Albasi – ha aggiunto Canepari - per questo lavoro di équipe cui hanno partecipato tutti con molto entusiasmo e che siamo riusciti a organizzare in poco tempo. "Questa produzione, ha concluso Albasi, è mirata al territorio e sarà completata con altre sequenze filmate realizzati nel corso dell'estate, durante i mesi dedicati alla trasformazione del pomodoro".

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