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Economia Caorso

Riforma di Sogin, si spinge per una commissario (piacentino?). Girotto (M5s) frena

Da Fratelli d’Italia la richiesta di riformare la società statale incaricata del decomissioning dell’impianto di Caorso. Intanto nella Lega piacentina si fa largo l’ipotesi della nomina di un commissario piacentino

«Procedere alla riforma di Sogin - la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi - entro 120 giorni dalla conversione in legge del decreto “Semplificazioni” procedendo, nel frattempo, al suo commissariamento». Lo prevede un emendamento a firma del senatore di Fratelli d’Italia Luca Ciriani, depositato al decreto Semplificazioni, nelle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici al Senato. Nel dettaglio, l'emendamento aggiunge un articolo al provvedimento e punta a procedere alla riforma di Sogin, «al fine di garantire maggiori prestazioni e celerità al raggiungimento degli obiettivi correlati alla disattivazione ed allo smantellamento dei siti nucleari nonché alla realizzazione e gestione del Parco tecnologico comprendente il Deposito nazionale» dei rifiuti nucleari. Ciriani chiede di prevedere «modalità di funzionamento e criteri per copertura dei costi per il decommissioning, alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare, basati su principi di efficacia, economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità e trasparenza». Ovviamente, direttamente coinvolta da questi ragionamenti, è la centrale di Caorso.

Tuttavia il presidente della commissione Industria al Senato Gianni Girotto, del Movimento 5 Stelle, non ritiene necessaria questa mossa. «Esprimo la mia contrarietà – ha spiegato Girotto - all'emendamento che vuole commissariare Sogin. L'argomento è molto delicato. In X commissione stiamo tenendo un affare assegnato che dovremmo concludere a breve». Così ha risposto all’agenzia di stampa “Public Policy” commentando la proposta di modifica a firma Fratelli d’Italia al decetro leggere Semplificazioni con il quale si punta a procedere alla riforma di Sogin entro 120 giorni dalla conversione in legge del decreto procedendo, nel frattempo, al suo commissariamento. «Il commissariamento deve essere giustificato da motivazioni sostanziali e strutturali rispetto ai fallimenti della governance, altrimenti è un boomerang. Allo stato attuale - continua Girotto - non sono state individuate criticità tali da giustificare il commissariamento. Inoltre dovremmo conferire dei poteri speciali ad un commissario su un tema pieno di omissis che la politica non avrà più il potere di seguire. Le esperienze pregresse che hanno già visto commissariare Sogin non hanno portato risultati, anzi, ci sono diversi aspetti critici che gli stessi commissari hanno lasciato in eredità a chi dopo di loro ha dovuto riprendere la gestione. Ricordiamo, per esempio, il generale Carlo Jean e la protesta di Scanzano del 2003. Infine, che senso ha nominare un commissario 4 mesi prima della scadenza naturale del mandato? Abbiamo già in mente chi potrebbe ricevere l'incarico?».

Nel frattempo a Piacenza rimbalza con sempre maggiore frequenza una voce (ancora non confermata e che non trova riscontri accertati). Qualora Sogin fosse commissariata, la persona deputata a ricoprire il ruolo di commissario sarebbe un piacentino. E, basandosi sul fatto che deve essere sicuramente un nome espressione di una delle due forze di governo, potrebbe essere un leghista. Intanto, pare che entro la fine del mese lo stesso presidente della commissione industria Girotto sia atteso in visita a Caorso. Magari proprio per discutere dell’ipotesi di un commissariamento.

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