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Ricchezze che se ne vanno

In 17 anni importi delle rimesse quadruplicati: 535 milioni di euro usciti dal territorio

Aumenta il flusso di trasferimenti di denaro dei lavoratori stranieri di Piacenza verso i Paesi d’origine: nel 2005 spediti 12,7 milioni, l’anno scorso 57,6 milioni

Né le crisi economiche, né la pandemia, hanno interrotto il flusso di trasferimenti in denaro dei migranti residenti nella provincia piacentina verso i Paesi di origine. Anzi, di anno in anno, il flusso di capitali aumenta in modo esponenziale. Per capirci, da Piacenza e provincia nel solo 2021 sono partiti verso l’estero 57,6 milioni di euro, nuovo record per il nostro territorio. Nel 2005, prima anno di rilevazione da parte della Banca d’Italia, il dato si fermava a 12,7 milioni di euro. Importi più che quadruplicati nell'arco di 17 anni. 

Per “rimesse” s’intende il reddito che un lavoratore residente (o temporaneamente) all’estero risparmia e invia nel proprio Paese d’origine, nella maggior parte dei casi come forma di sostegno alla famiglia. Una risorsa importante per i paesi beneficiari, perché contribuiscono allo sviluppo delle economie locali, oltre al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie d’origine. Nei Paesi più poveri del mondo rappresentano una consistente fetta del prodotto interno lordo: secondo le Nazioni unite, circa tre quarti delle rimesse sono usate per beni essenziali quali cibo, medicine, rette scolastiche o affitti.

La crescita delle rimesse è stata costante e ha seguito l’aumento della popolazione straniera nel nostro territorio. Nei diciassette anni che intercorrono tra il 2005 e il 2021 da Piacenza sono partiti ben 535 milioni di euro tramite canali legali come Western Union, banche e altri Money Transfer. Come escono da un territorio, i soldi possono anche entrare. Molti piacentini che lavorano all’estero inviano rimesse nella nostra provincia.

I dati sono pubblicati della Banca d’Italia e riportano i trasferimenti di denaro all’estero regolati tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati, senza transitare su conti di pagamento intestati all'ordinante o al beneficiario (regolamento in denaro contante). A partire dal secondo trimestre del 2018, l’obbligo di segnalazione è stato esteso a nuove categorie di intermediari specializzati, che solo in parte aderivano alla segnalazione dei flussi su base volontaria. Ciò ha determinato un salto di serie, in particolare nei flussi bilaterali relativi ad alcuni paesi asiatici. L’elaborazione delle somme per Paese e per anno inerenti il nostro territorio sono a cura della redazione de IlPiacenza.it.

Il Covid non ha stoppato il flusso

Anche nel 2020, anno in cui è esplosa la pandemia Covid, con le attività ferme per alcuni mesi, sono usciti dal territorio Piacentino 49,5 milioni di euro, numero in crescita rispetto ai 41,5 milioni di euro del 2019. Com’è possibile? Probabilmente, con la pandemia e le relative limitazioni ai movimenti, sono diminuiti anche i relativi spostamenti fisici di denaro. Così i lavoratori stranieri a Piacenza hanno dovuto provvedere ad aiutare a distanza le famiglie d’origine, alle prese – anche loro – con la pandemia e le assistenze sanitarie del caso.

(ha collaborato Linda Dotelli)

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