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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Turismo e ricettività alberghiera: la situazione alle porte di Expo

Secondo un'indagine di Ispo, il 49% degli italiani non crede in Expo come volano per l'economia e per il turismo italiano

Expo, ricettività e turismo. Un trinomio sul quale Associazione Italiana Confindustria Alberghi – in collaborazione con Ispo Ricerche – ha posto una lente di ingrandimento per comprendere quale sia l’opinione presente tra la popolazione italiana. Qual è l’atteggiamento verso il settore turistico? Come viene visto il comparto ricettivo? In che modo Expo viene percepito? Questi sono stati i quesiti da cui è partita la ricerca demoscopica realizzata da ISPO Ricerche e che è stata illustrata dal professor Renato Mannheimer nell’ambito della tavola rotonda “Turismo e ricettività alberghiera: la situazione alle porte di Expo”. Se da una parte gli italiani sono ben consapevoli dell’importanza del turismo per la nostra economia, indicandolo come settore centrale di crescita e sviluppo nonché come uno dei principali motori dell’economia italiana, sono altrettanto consci dell’insufficiente impegno profuso, sia dallo Stato sia dalle Regioni, per il rilancio del settore.

Il giudizio sull’offerta ricettiva è generalmente positivo: in particolare, quello attribuito agli alberghi di fascia alta (89% di voti positivi, di cui il 39% molto positivi) supera quello di tutte le altre strutture ricettive testate (strutture termali, agriturismi, B&B, alberghi di fascia media).  Qualche criticità si rileva invece sul fronte degli alberghi downscale, che registrano voti più tiepidi, sia per quanto riguarda l’aspetto degli ambienti, edifici e interni, sia per la qualità dell’accoglienza e il livello dei prezzi rispetto ai servizi offerti. Sul fronte dei servizi alla clientela offerti presso le strutture ricettive, i più apprezzati dalla popolazione italiana sono il Wi fi e il servizio navetta, seguiti dal medico in hotel e dall’attenzione verso la ristorazione e la cucina alternativa. Stessa graduatoria indicata dalla clientela business, che segnala come più graditi la connessione internet e il transfer, seguiti però da cucina varia e diversificata e dalla SPA.

La popolazione del Belpaese si spacca a metà quando si parla della fiducia verso Expo quale volano per il settore turistico italiano: da un lato il 51% esprime un atteggiamento positivo, dall’altro il restante 49% – composto in particolar modo da giovani, da istruiti, da professionisti – manifesta un atteggiamento di sfiducia verso le opportunità effettivamente offerte dall’esposizione universale.

Ciò che più preoccupa è il dopo-Expo, con particolare riferimento alle opportunità occupazionali che si verranno a creare grazie alla manifestazione: il 59% degli intervistati, infatti, ritiene che molte di esse si perderanno con la fine dell’Esposizione Universale. Per la maggioranza della popolazione, inoltre, (53%), non esiste alcun progetto per il post-evento e non si sa che cosa rimarrà al turismo italiano.

«I risultati della ricerca dimostrano la grande consapevolezza degli italiani nei confronti dell’importanza del turismo, e delle sue potenzialità, per la nostra economia – ha dichiarato Renato Mannheimer, ISPO Ricerche -.  Al tempo stesso, però, la popolazione percepisce una situazione di stallo, di mancanza di investimenti da parte delle Istituzioni, siano esse nazionali o regionali. Riguardo ad Expo, i cittadini ritengono che l’Italia sia pronta ad accogliere il flusso di turisti – che ci auguriamo sia consistente – anche se, a soli due mesi dall’avvio dell’evento, un rilevante 30%, cioè quasi un intervistato su tre, rimane scettico. Ciò che preoccupa ancor di più è il dopo-Expo: sono infatti diffusi i timori che si riveli un’occasione “gettata al vento” e che gli sforzi impiegati per la realizzazione dell’Esposizione Universale non siano adeguatamente capitalizzati e incanalati in progetti permanenti, che determinino una ricaduta positiva sull’economia del Paese».

«A due mesi dall’Esposizione Universale volevamo un quadro d’insieme, all’interno del quale collocare il settore ricettivo nel suo complesso – ha dichiarato Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. L’indagine ci conforta sull’attenzione e consapevolezza degli italiani rispetto al nostro settore, ma nel contempo mette in luce l’esigenza di un segnale forte da parte delle istituzioni affinché il contesto in cui operiamo possa essere più favorevole al mondo dell’impresa».

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