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«A Bologna manca il confronto tra maggioranza e opposizione»

Lettera aperta del consigliere regionale Tagliaferri rivolta a Bonaccini

Il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d'Italia) ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Caro Bonaccini ti scrivo,

lo faccio a pochi giorni dalle ferie estive ben meritate se in questi primi giorni dell’anno il suo è stato un correre lungo tutta la Via Emilia per presenziare a…tutto. Dall’inaugurazione (con relativi abbozzi di palleggi nonostante il mocassino) di campi di calcio sull’appennino piacentino alle rievocazioni storiche, dibattiti, inaugurazioni varie, impegni politici interni al suo partito, interviste varie e chi più ne ha più ne metta. Un impegno ed una profusione di energie particolarmente lodevole se consideriamo nel frattempo le varie comparsate sui media nazionali ed il nuovo libro che lei ed il suo staff avete fatto uscire proprio in questi giorni.

Grande profusione di energie, dicevo, e sinceramente la lodo per questo, ma, come tutte le cose, spesso, insieme agli aspetti positivi ci sono anche le ricadute negative. In questo caso mi pare che lei si trovi un po’ prigioniero di quel culto della personalità che si è sforzato di promuovere con grande forza. Mi spiego: continuo a trovare lodevole il suo presenzialismo, ma trovo che questo abbia dei ritorni negativi se, nel frattempo, lei ha sistematicamente interrotto ogni tipo di interlocuzione politica tra maggioranza di governo (in pratica la Giunta che lei presiede che è promotrice di oltre il 98% delle iniziative legislative regionali) e l'unica forza di opposizione a livello regionale e nazionale come è Fratelli d'Italia.

Gli appuntamenti in commissione e ancor più in aula sono soffocati da ordini del giorno particolarmente compressi e non consentono alcun tipo di confronto. Di più: ultimamente le iniziative legislative, alla pari degli atti amministrativi, arrivano già completamente blindati e né io, gli altri consiglieri di opposizione e perfino i consiglieri del suo stesso partito abbiamo la possibilità di tentare di cambiare alcunché.

Insomma, non bisogna disturbare il guidatore, il lider maximo rappresentato dalla sua multiforme ed inesauribile persona. Quello che disturba un po’ in questa macchina quasi perfetta è la rispondenza con la realtà ed il conseguente meccanismo di rimozione del ricordo che lei periodicamente mette in atto. Vuole una riprova di ciò che affermo? Vogliamo, che ne so, provare a parlare di infrastrutture? Bene, è di qualche settimana fa (circa un mese per la precisione) la sua ultima dichiarazione tonante sulla Bretella Campogalliano-Sassuolo, sulla Cispadana e sul Passante di Mezzo di Bologna. “Tutte strutture indispensabili per il territorio che si dovranno fare”. Peccato che, dopo poche settimane, delle strutture non si parli praticamente più. Forse saranno le incertezze del suo partito sul Passante di Mezzo a Bologna, ma sta di fatto che di strade non si deve più parlare. Peccato. Peccato, dicevo, soprattutto per il territorio piacentino a cui io appartengo. Peccato per chi deve rimanere aggrappato a quelle tre corsie della A1 che sono sempre più inadeguate e spesso, quando ci sono incidenti di un certo rilievo, tagliano fuori la mia provincia dal resto della Regione, relegando ogni tipo di collegamento alla vecchia e del tutto sorpassata Via Emilia.

Il rapporto particolarmente complicato tra infrastrutture e piacentino è poi testimoniato dal ponte sul Lenzino. Anche qui, apparentemente, si tratta di una “piccola” infrastruttura che non avrebbe dovuto creare molti disagi. Peccato però che ancora oggi non è una struttura definitiva e non agevoli ancora una consistente parte del territorio nel collegamento con la città capoluogo.

E che dire poi dei vaccini? Anche qui, solo qualche settimana fa lei si è auto-insignito di Regione più virtuosa di tutto il panorama nazionale nel campo delle vaccinazioni ma, grattando la superficie delle dichiarazioni roboanti rilasciate alla stampa, qualcosa di diverso lo si scopre. Si scopre ad esempio che la campagna sugli ultra 60enni continua a languire, così come sono innumerevoli i pasticci compiuti sui giovani (tra open day che si sono trasformati in ignobili resse come a Bologna e inoculazioni non omogenee nei vari territori della nostra Regione). Sempre sui vaccini, va sicuramente segnalata l’incerta e fallimentare conduzione delle vaccinazioni a disabili e caregivers con province molto più avanti di altre nella vaccinazione delle persone fragili. Insomma, un non-governo più che evidente che si sta registrando anche sulle tante, troppe incertezze che continuano a ricoprire la ripresa dell’anno scolastico a settembre. In questo settore, infatti, ancora non si sa quali saranno le “regole d’ingaggio”. Non si sa se partirà una campagna di vaccinazione per i ragazzi, che cosa capiterà agli operatori scolastici non vaccinati, cosa accadrà alle classi dove si registra un caso di positività, che si tratti di ragazzi già vaccinati o meno.

Caro Presidente Bonaccini, nell’augurare a lei ed al suo staff una buona estate e qualche giorno di sincero riposo per le tante, troppe fatiche intercorse, invito a qualche momento di meditazione sotto l’ombrellone. Mi auguro, in particolare, che settembre possa farle tornare la voglia di confrontarsi con chi non la pensa come lei. Sa bene che la mia opposizione non è preconcetta e spesso l’ho anche lodata per azioni e comportamenti che ha avuto. Spero possa comunque tornare un dialogo concreto con l'unica forza d'opposizione regionale e nazionale e per favore, non mi citi adesso l’esempio della Lega. Il partito di Salvini è ora nella maggioranza del Governo Draghi tanto quanto lo siete voi del Pd e non convince il doppiopesismo che usate in Regione sulla Lega partito di opposizione anche in Emilia-Romagna e la testimonianza sono i sempre più frequenti voti in piena armonia tra centrosinistra e Lega sugli argomenti più disparati della nostra Regione.

Caro Presidente, ancora buone vacanze, le auguro tanto riposo e qualche momento di riflessione, sperando che il prossimo settembre ci regali un Presidente della Giunta con una rinnovata propensione al confronto e con una minore propensione agli annunci fini a se stessi.

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