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«Al termine del mandato passo il testimone, la politica locale è un po’ scaduta»

La riflessione di Giulia Piroli (Pd): «Politica sempre più un ritaglio della vita, è troppo personale e si è imbruttita sui social, dove anch’io qualche volta ho sbagliato. Giunta poco concreta, non ha progetti. Il Pd locale lavora per una coalizione unita nel 2022»

«Il livello della politica piacentina sta scadendo, sono contenta che questo sia il mio ultimo mandato. All’inizio della mia esperienza ho udito molti interventi in Consiglio che mi hanno arricchita, adesso sento solo cose che offendono». Così Giulia Piroli, consigliera comunale del Partito Democratico, è intervenuta durante l’ultima seduta di Consiglio. Iscritta alla Sinistra Giovanile nel 1995, poi Pds, Democratici di Sinistra e Partito Democratico, Piroli è entrata a Palazzo Mercanti nel 2007 (secondo mandato Reggi), riconfermata nel 2012 e nel 2017. Dal 2014 al 2017 ha ricoperto il ruolo di assessore alle politiche scolastiche nella Giunta Dosi.

  • Consigliera, non farà più politica attiva?

Sicuramente completerò questo mandato all’opposizione, fino alle nuove elezioni del 2022. Poi mi farò da parte. Ho avuto l’opportunità di giulia piroli-18essere consigliera di maggioranza, poi assessore e quindi di aver contribuito a realizzare molte cose. E ho fatto anche la minoranza in questi ultimi anni. Ora ho esaurito un po’ la mia spinta propulsiva, porto avanti le istanze dei cittadini, ma vedo che la politica cittadina negli ultimi anni è diventata una sequela di attacchi personali, promossi soprattutto dai social. Facebook ha contribuito allo scadimento e all’imbruttimento della politica e forse anche io, qualche volta, ho utilizzato male questi strumenti. Completerò il mandato e passerò il testimone a nuove figure, spero giovani.

  • In effetti i lavori consiliari spesso sono impantanati in puerili dibattiti personali… E’ colpa solo della maggioranza?

Il livello del Consiglio comunale era più alto in passato: c’erano Gianni D’Amo, Luigi Salice, Benedetto Ricciardi, Carlo Mazza, Giovanna Calciati e altri: molte figure stimolanti, sia per il centrodestra che per il centrosinistra. Il livello attuale è questo…Nel momento storico attuale i cittadini sono arrabbiati e fare il politico, anche solo il consigliere comunale, non è visto bene dalla gente. Non riusciamo a intercettare i bisogni delle persone, ci soffermiamo sui dettagli invece che analizzare l’insieme. Per questo mi prendo una pausa di riflessione. Faccio politica attiva da 13 anni, al termine del mandato sono 15, tutti nello stesso ente. Secondo me sono tanti.

  • Il Consiglio comunale è meno preparato e concreto di un tempo?

La politica è diventata più un ritaglio di tempo, non è la principale occupazione. Fare il consigliere di una città come Piacenza richiede molto tempo. Ricordo Carlo Mazza: era un consigliere già pensionato, però passava tutto il giorno a studiare gli atti, le pratiche e gli interventi. La politica non è più una professione. In questa direzione hanno contribuito anche i tagli: negli ultimi anni abbiamo cancellato le circoscrizioni di quartiere, le Elezioni Provinciali. E nel settembre scorso abbiamo tagliato i parlamentari al Referendum, così Piacenza sarà ancora meno rappresentata.

  • Che giudizio dà dell’operato della Giunta Barbieri in questi quasi quattro anni?

Non c’è concretezza. Nonostante il sindaco continui ad appellarsi a questa necessità di essere concreti negli interventi, non vedo progetti. La Giunta si è limitata a completare i grandi progetti delle precedenti giunte di centrosinistra. Capisco questo 2020 dove c’è stata la pandemia, ma non si è visto slancio nell’attività dell’Amministrazione. I soldi dal Governo sono arrivati, ma più che asfaltare strade…La maggioranza è in grande difficoltà, ha problemi interni, sono divisi su tante cose. Credo che sia a rischio anche la stessa tenuta della maggioranza.

  • Il 2022 arriva in fretta: il Pd sta preparando un’alternativa a questa Amministrazione?

Come Pd nell’ultima direzione ci siamo strutturati per fare un percorso. L’obiettivo è quello di mettere insieme tutto il centrosinistra e anche l’associazionismo che può dare un contributo allo sviluppo della nostra città.

  • Avete in casa dem un possibile candidato sindaco?

Sì, qualcuno ci potrebbe essere. Senza pensare a figure calate dall’alto senza alcun percorso politico o amministrativo.

  • Il Pd nazionale come sta?

Sta portando l’acqua a questo Governo. Nella prima fase della pandemia mi aveva colpito l’impegno del presidente Giuseppe Conte, che aveva preso scelte coraggiose. Ora mi aspetterei altrettanto. Conte, che ha dichiarato più volte di non voler proseguire la sua attività politica al termine di questa esperienza, dovrebbe guardare meno al consenso e ai sondaggi e prendere scelte coraggiose. Ho visto soprattutto nelle ultime settimane molti tentennamenti per la paura di perdere consenso. Si è fatto un po’ condizionare. Il Pd passa per “rigorista”, ma ha dovuto accettare molte scelte.

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