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L'iniziativa politica

«Piacenza ormai satura, il Consiglio respinga i progetti su Corso Europa»

Alternativa per Piacenza raccoglie le firme contro i due accordi operativi presentati dai privati nelle aree ex Camuzzi e Germoglio

Entro la fine dell’anno i due accordi operativi che riguardano Corso Europa approderanno in Consiglio comunale. “Alternativa per Piacenza”, la forza politica rappresentata a Palazzo Mercanti da Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, chiede ai consiglieri di schierarsi contro e far scattare il “semaforo rosso” contro le due proposte presentate dai privati.

La Giunta Tarasconi ha infatti da poco approvato il deposito degli accordi operativi relativi a due aree affacciate su Corso Europa, la Camuzzi e la Germoglio. Aree che potrebbe essere riqualificate con progetti di trasformazione urbanistica con destinazione d’uso residenziale (con il 20% di residenziale sociale), commerciale (medie strutture), terziario (uffici) e terziario commerciale (uffici e commercio di vicinato). Nell’ex Camuzzi il commerciale prevede una superficie di 5mila mq, con un supermercato da 1500 mq. Nell'area Germoglio il commerciale (non alimentare) è di 1800 mq.

«Questi due accordi operativi - osserva Sergio Dagnino, presidente di ApP - sono stati presentati sui social dalla maggioranza come se fossero “ineluttabili”. Eppure i consiglieri nei prossimi mesi saranno chiamati ad affrontare questi temi in aula. La maggioranza parla di “diritti acquisiti”, ma questi valgono per la presentazione delle pratiche. Approvare un accordo operativo in Giunta non significa condividerlo. Il Consiglio si esprimerà e noi vogliamo sensibilizzare i suoi rappresentanti».

«Si vuole davvero - riflette Dagnino – dire “sì” a nuovo cemento, nuovo commerciale, un altro supermercato e altro residenziale? Perché farlo ad un passo dal Pug? Si permetterebbe di costruire su corso Europa in un'area che ancora non ha programmato il nuovo ospedale». «Il mercato è saturo - aggiunge l’ex consigliere comunale - siamo una delle città con la presenza maggiore di grande distribuzione, si sta facendo morire il centro storico continuando a costruire residenziale altrove. La compensazione vantata dalla Giunta per questi due accordi operativi non è un bel traguardo. Il diritto del privato si deve prima incastonare nell’interesse pubblico dei cittadini».

«Piacenza ha già dato – rincara la dose Davide Bastoni -, non c'è più spazio per questi interventi e crediamo che la maggior parte dei piacentini sia con noi. Abbiamo così avviato una raccolta firme - “Basta cemento a Piacenza – sulla piattaforma online “change.org”. Nella petizione chiediamo ai consiglieri comunali di dire “no” a questi accordi operativi, per prendere una posizione politica contro il consumo di suolo a Piacenza. A Piacenza abbiamo già 31 supermercati e continuiamo a perdere i negozi di piccolo vicinato. Ci sono strutture fatiscenti e spazi vuoti da recuperare prima di costruire su altri terreno».  

La raccolta firme non sarà solamente online, ma anche ai banchetti di ApP. «Saremo in piazzetta San Francesco i prossimi due sabati – avverte Filippo Arcelloni – per chiedere ai cittadini di tornare a farsi sentire, ad un anno dalle elezioni comunali. Bisogna riflettere sulla cementificazione cittadina». «Questa iniziativa è importante – sottolinea anche Riccardo Bassi di Europa Verde – perché stiamo assistendo allo scaricabarile tra la nuova e la vecchia amministrazione, un teatrino che ha stufato la cittadinanza e che allontana dalle urne. Vogliamo riportare il focus su un tema caro ai cittadini».

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