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Rifiuti, approvate alcune modifiche sulla Tari

Si è riunita la commissione consiliare 1 per discutere di alcune modifiche – volute dall’assessore al bilancio Luigi Gazzola – sulla Tari, la tassa dei rifiuti

Si è riunita la commissione consiliare 1 per discutere di alcune modifiche – volute dall’assessore al bilancio Luigi Gazzola – sulla Tari, la tassa dei rifiuti. «Abbiamo approvato il regolamento a maggio – ha detto Gazzola - ma dobbiamo introdurre modifiche sui rifiuti speciali non assimilabili: sarebbe ingiusto far pagare la Tari a chi si occupa in prima persona dello smaltilmento del rifiuto che produce. La Tari cambia – ha fatto notare - perché viene redatto da Iren un piano finanziario, a sua volta approvato da Atersir, che quest’anno è di 16 milioni e 443mila euro (l’anno precedente era di 16milioni e 44mila euro). Sono aumentati i costi del servizio, i costi di gestione di (125mila euro), 50mila euro in più per gli sconti previsti dal regolamento, e bisogna contare anche l’Iva, una detrazione del costo dello smaltimento dei rifiuti per le scuole e un fondo di 47mila per le zone terremotate. A bilancio inoltre inseriremo 20 milioni di euro perché abbiamo un’addizionale del 5% sul costo del servizio che il Comune riceve nelle sue casse ma poi è costretti a girare alla Provincia (per una cifra di 964mila euro). A fronte di questi rincari, per i contribuenti vengono però a mancare gli 0,30 euro a metro quadrato,  introdotti nel 2012 dal governo Monti». Nella modifica rientra una riduzione del 60% delle tariffe per chi provvede a smaltire i propri rifiuti speciali indivisibili.

«Possibile che su 600 dipendenti comunali – tuona Marco Tassi del Pdl - non ce ne siano dieci in grado di calcolare in modo preciso le spese reali sostenute per lo smaltimento dei rifiuti? Siamo sempre alle solite. Non c’è una riduzione rispetto all’anno scorso, viene a mancare solamente una tassa decaduta. Noi siamo chiamati a votare cifre non calcolate e decise dall’alto». «Per inviare le fatture a casa – ha rimproverato Mirta Quagliaroli (M5s) - mi sembra tanto pagare cifre così alte. Questo piano finanziario non è corretto, nonostante tutti i sindaci si siano fidati e l’abbiano approvato.Si potrebbero risolvere tanti problemi facendo pagare quanto si produce di rifiuti. Chi ha locali vuoti invece dovrebbe pagare una cifra assai bassa. Speriamo che in futuro ci sia una volontà politica di cambiare». «Non riusciamo mai – ha detto Tommaso Foti - a illustrare il costo reale alle famiglie, alle categorie, ai locali. Poi questo ha una ripercussione per i consumatori. Un ente nominato da nessuno – Atersir - decide cosa si paga a Piacenza senza passare dal consiglio comunale. Noi siamo costretti a prendere per buono un costo deciso da altri. Avremmo potuto puntare tutto sulla quantità di produzione del rifiuto, con un regolamento specifico. Misurare il costo di una produzione di rifiuti è la misura più idonea ed educativa per un cittadino. Perché facciamo pagare la Tari a chi ha un garage di 25 metri quadri? Gestire una tassa/tariffa in queste condizioni è difficile, vogliamo pensare già all’anno per iniziare a cambiare i parametri in base alla produzione?». «In un paese civile come la Svizzera – fa notare Massimo Polledri - con la stessa chiave di casa si apre e chiude il proprio cassonetto personale dei rifiuti. Qua a Piacenza chi produce meno rifiuti non viene premiato: c’è un meccanismo un po’ confuso. Qualcuno ha fatto una verifica sui costi che veramente Iren sostiene? Non saranno tutti costi di gestione che servono ad altro? Non vorrei che ci fossimo sobbarcati altre spese. Come fa un ospedale a produrre meno rifiuti del bar sotto casa mia? Come fa una banca a produrre più rifiuti di una discoteca? Perché si bastonano così tanto commercio e ristorazione? Ci sono 800 partite iva che quest’anno hanno chiuso, qui c’è una responsabilità politica dell’amministrazione».

«Il fondo solidaristico – ha risposto Gazzola agli interventi della minoranza - è stato imposto dalla Regione, non dallo Stato. La spesa aumenta di 125mila euro dal punto di vista amministrativo, perché a Iren è stato chiesto di occuparsi anche di recuperare il gettito, che negli ultimi anni ci è sembrato minore a quello previsto. Iren manderà solleciti e riscuoterà i pagamenti, se questo servizio fosse di nostra gestione ci costerebbe sicuramente di più. I rifiuti ospedalieri non sono soggetti a Tari poichè sono classificati in rifiuti speciali non assimilabili, quindi non fanno parte di questi servizi. Negli ultimi vent’anni abbiamo visto cambiare continuamente le tasse in tariffe e viceversa. Alla legge non interessa la quantità di rifiuti prodotti, ma se il luogo in questione è – così dice – “suscettibile di produrre rifiuti”». La commissione ha approvato le modifiche (maggioranza compatta ad eccezione della sola astensione di Pallavicini).

Nel corso della commissione sono stati approvate alcune modifiche tariffe cimiteriali e sui nidi d’infanzia. «Abbiamo pensato ad alcuni cambiamenti a favore della cittadinanza – ha spiegato l’assessore competente Katia Tarasconi -. Aboliamo la tariffa di diritto fisso sui trasporti cimiteriali, che ora diventa un’autorizzazione al trasporto funebre: si pagherà invece che 132,22 euro a 115. Inoltre vogliamo semplificare le procedure sulle tariffe di esumazione: non vi saranno più differenziazioni di alcun genere, si avrà una tariffa unica per ogni tipo di tumulazione».

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