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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Consiglio, passa con 17 voti a favore l’attuazione del programma

Il Pd aveva fatto saltare il voto lo scorso 29 settembre a causa di qualche defezione. Nonostante le astensioni di Pallavicini, Colla e Rocchi, la maggioranza "tiene". In consiglio il Movimento 5 Stelle ha portato un bando "anomalo" di Tutor e una mozione urgente sull'accesso alla zona Ztl

Il Consiglio comunale del 6 ottobre ha ripreso laddove si era “inceppato” lo scorso 29 settembre. In apertura è stato infatti approvato il documento di variazione del bilancio e di attuazione delle linee programmatiche dell’Amministrazione. Dopo aver fatto “saltare” il voto nella seduta del lunedì precedente, la maggioranza era presente al completo per approvare il testo. La giunta ha incassato 17 voti a favore (quelli necessari per approvare il documento) con l’astensione dei Moderati (Roberto Colla e Lucia Rocchi) e di Carlo Pallavicini (Sinistra per Piacenza).

Il Movimento 5 Stelle ha segnalato un’anomalia in un concorso che assegnava un ruolo da responsabile di processo per l’ente di formazione “Tutor”.  «Quale ruolo – ha chiesto Mirta Quagliaroli - ha avuto il dipendente della regione Emilia Romagna Valerio Vignoli nella commissione esaminatrice del bando dello scorso aprile? Lo stesso Vignoli è anche in “Arifel” (associazione regionale che rappresenta gli enti di formazione pubblici): almeno ha ricevuto il nullaosta della Regione?». «Non occorreva nessuna autorizzazione del Comune – ha replicato l’assessore competente Giulia Piroli - per far parte di questa commissione esaminatrice: serviva un requisito di esperienza, i candidati ammessi a questo requisito inoltre potevano avere avuto contatti lavorativi con il dottor Vignoli. La vincitrice può aver avuto relazioni professionali con il direttore tecnico, ma il Consiglio di Stato diverse volte ha sentenziato – in casi come questo - che non si concretizzano incompatibilità di rapporti professionali». La risposta non ha convinto i grillini. «A noi risulta che sia un dipendente della Regione – ha aggiunto Quagliaroli -, aveva perciò l’obbligo di  dover chiedere il nullaosta. Sono state presentate solo 7 domande per il bando che metteva in palio un posto a tempo indeterminato. In questo momento di crisi,  solo 3 persone hanno deciso di partecipare. La cosa è strana, non voglio insinuare nulla, ma che 4 si ritirino senza aver fatto la prima prova è curioso. Se la Regione avrebbe dovuto lasciare il nullaosta, e noi lo verificheremo, possiamo anche essere di fronte a un concorso invalidato».

Sui banchi del consiglio di Palazzo Mercanti è tornata anche la questione estiva della Festa del Partito Democratico, al centro di una mozione di Fratelli d’Italia. «Si è trattato – ha raccontato la vicenda da par suo Tommaso Foti (Fd’I) - di un bel pasticcio tra giunta e uffici. Si sono citati a sproposito i criteri di collaborazione tra Comune e il Partito Democratico. Per avere la collaborazione occorre avere anche i requisiti per ottenere il patrocinio. Il segretario del Pd scrisse che l’iniziativa aveva il patrocinio del Comune, perché il modulo prestampato degli uffici esige che, per ottenere la disponibilità di piazza Cavalli – occorre avere questo requisito. È stata organizzata una conferenza di servizio ad hoc per questa iniziativa: vorrei sapere quante altre ne sono state convocate per motivi politici. Chiunque voglia piazza Cavalli, può chiedere la piazza, si è detto in quelle settimane. Vi rendete conto che se ci mettiamo d’accordo tra noi consiglieri, possiamo occupare la piazza per tutti i weekend del prossimo anno, facendo saltare i “Venerdì Piacentini”? Con un atto di arroganza come questo c’è la presa d’atto che in questo Comune ci siano cittadini più uguali degli altri. Altri avrebbero sicuramente visto respingere la richiesta». «Ribadiamo che collaborazione e patrocinio – ha provato a rispondere il sindaco Paolo Dosi - sono due modalità distinte, se ricorre l’una, non sussiste l’altra. Il patrocinio è un riconoscimento morale del Comune a un’iniziativa. Non l’abbiamo rilasciato in questo caso. Invece si è “collaborato” alla Festa del Pd e sottolineo che tutte le volte che rilasciamo la “collaborazione” convochiamo sempre la conferenza dei servizi. Era una manifestazione aperta a tutta la cittadinanza, c’era dibattito e coinvolgimento: ecco perché abbiamo concesso la collaborazione e la piazza. Abbiamo creato un precedente, ma gli uffici non potevano fare altro che constatare questo». «Il sindaco e gli uffici non sanno leggere i documenti – ha prontamente risposto Foti a muso duro -, il modulo parla chiaro, perché mai lo rilasciate se è bugiardo? Nel modulo le due cose sono strettamente legate. Perché il Comune – tuona il consigliere – chiede solo 453 euro di deposito cauzionale per organizzare un evento accanto ai nostri monumenti? Quando invece ha dovuto pagare 6mila euro di occupazione di suolo pubblico». Il consigliere ha chiesto di trasformare l’interrogazione in mozione e chiesto una relazione di quanto accaduto al segretario generale Vincenzo Filippini, mentre la giunta fa sapere che si è trattato di un refuso degli uffici nel documento firmato dal sindaco: il deposito cauzionale versato dal Pd era di 6mila euro, mentre l’occupazione del suolo pubblico consisteva in 453 euro.

Marco Pascai (Pd) - anche a nome dei consiglieri Tagliaferri, Perrucci, Ponzini, Rossi, Borotti, Bricchi, Castagnetti - ha presentato una mozione per la realizzazione di uno spazio per l’orto urbano presso il quartiere Farnesiana. «Questo è l’unico quartiere – ha dato il suo assenso l’assessore all’ambiente Luigi Rabuffi - sprovvisto di un orto urbano. Il mio parere è favorevole, vediamo se è però sostenibile da un punto di vista economico: a Montecucco per 16 orti abbiamo speso 16mila euro, dovremo trovare le risorse a bilancio ma l’impegno c’è sicuramente. «Va bene la proposta di Pascai – sottolinea Barbara Tarquini (M5s) - ma c’è bisogno di presentare una mozione su una cosa che è già espressamente contenuta nel vostro programma di mandato?». «La mozione – ha chiarito Christian Fiazza (Pd) – indica in modo specifico l’individuazione del luogo dove realizzare l’orto». L’orto urbano alla Farnesiana ha incassato il voto a favore di tutto il consiglio ad eccezione del solo Massimo Polledri (Lega Nord).

Il Movimento 5 Stelle, per voce della sua capogruppo Mirta Quagliaroli, ha voluto porre l’accento su una questione legata al transito nella zona Ztl. «Diversi cittadini – ha illustrato la capogruppo – ci hanno segnalato verbali multipli per “accesso non consentito”, anche a distanza di pochi minuti, nella zona a traffico limitato.  Chi prende più multe al giorno non dovrebbe pagarle tutte, c’è gente che addirittura si dimentica che il permesso è scaduto e passa diverse volte, accumulando decine di migliaia di euro di sanzioni. Facciamo informazione sulla Ztl, non tutti conoscono le modalità, gli orari, gli accessi». Mandiamo un avviso di scadenza – ha ripreso Marco Tassi (Pdl) - a chi paga il permesso e si dimentica che è scaduto. Inutile fare informazione per quelli che non hanno il permesso, lo sanno tutti a che ora si può girare nella zona a traffico limitato, casomai facciamo cartelli più grandi e visibili per chi non vede». «A Modena – fa notare il grillino Andrea Gabbiani - si paga l’accesso con un sms». «Se si parla di multe a causa di accessi plurimi a distanza di poco tempo – ha replicato il sindaco Dosi - si può ricorrere al giudice di pace con buone probabilità di avere ragione, non si può certo rivolgersi al primo cittadino per le multe. Abbiamo 16mila e 600 permessi permanenti, in un anno invece rilasciamo 60mila permessi giornalieri. Le sanzioni sono decise dal Codice della strada, non si può con un’ordinanza modificare queste procedure. L’assessore Cisini sta vagliando cosa offre il mercato sulle modalità di pagamento attraverso le nuove tecnologie: abbiamo l’obiettivo di prevenire episodi di contravvenzione nel nostro centro cittadino. Faremo una scelta sui vari sistemi da utilizzare, dobbiamo ancora pensare se usare sms, mail o altri sistemi. Su questo tema possiamo solo aumentare la prevenzione delle multe, non la correzione». La mozione è stata divisa in due punti: bocciata la possibilità di regolamentare diversamente le sanzioni (13 contrari, 11 favorevoli), approvata invece la proposta di aumentare la campagna informativa sugli accessi alla Ztl (26 voti a favore).

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