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L'opinione

Dadati: «Ecco che cosa dovrebbe contare nel rapporto tra insegnanti e studenti»

Togliere o mantenere l’attuale sistema di valutazione degli studenti? L’assessore all’istruzione interviene: «Andrebbe eliminata l'ansia valutativa di molti docenti»

Da giorni il dibattito nazionale ha richiamato un tema già affrontato nel recente passato: l’opportunità o meno di eliminare i voti sul rendimento scolastico degli studenti. Il tema è delicato e divide l’opinione pubblica. Sul suo profilo Facebook, l’assessore all’istruzione della Giunta Tarasconi (e insegnante di educazione fisica nelle scuole cittadine), dice la sua. «Non posso non esprimere una personale riflessione sul tema valutazione. Si parla tanto – scrive Dadati - di competenze; se la competenza rappresenta la padronanza di un argomento, ovvero sapere e conoscere lo stesso (sapere), essere in grado di metterlo in pratica (saper fare), attuarlo con atteggiamento e attitudine corretta (saper essere), allora la valutazione dovrebbe prendere in esame le tre facce della stessa medaglia. Così facendo ogni individuo avrebbe la possibilità di emergere e di vedersi riconosciuta la giusta valutazione, come sintesi di conoscenza, abilità e personalità. Altro parametro importante riguarda il cosiddetto "percorso" individuale che partendo, come normale da punti diversi, non può prevedere arrivi medesimi, quindi valutare il miglioramento individuale e non il risultato assoluto. Lo stesso voto o giudizio che provenga da origini diverse non ha ovviamente lo stesso valore. Educare quindi al compito individuale e non al risultato, che rappresenta solo una conseguenza delle diverse azioni messe in atto dallo studente o studentessa».

«Valutare dovrebbe anche tenere conto di quale sia l'obiettivo finale e soprattutto di dove esso si collochi temporalmente, quando potremo dire aver fatto bene il "nostro" lavoro di docente? Siamo sicuri che questo coincida con il periodo degli studi di qualsiasi grado? Non è forse nel momento dell'ingresso nella società e nel mondo lavorativo che capiremo se tutti gli sforzi fatti hanno "prodotto" un cittadino consapevole e autonomo? Quest'ultima riflessione dovrebbe togliere l'ansia valutativa di molti docenti, siamo solo un passaggio, purché importante, nello sviluppo della persona. Poco importa a mio parere se la valutazione sia effettuata tramite il sistema decimale o descrittivo, quello che conta maggiormente, almeno per la mia esperienza, è l'empatia del docente. Intelligenza emotiva ed empatia, queste le caratteristiche più importanti di un docente contemporaneo. Provate a chiedere alle ragazze delle nostre scuole chi sono i docenti che hanno lasciato un segno nella loro crescita. Non ci parleranno di voti o giudizi ma di come siano state ascoltate e guidate verso il mondo, quello fuori dai muri di casa e scuola. Docenti e Scuola degni di questo nome dovrebbero essere prima di tutto innamorati del loro lavoro, delle "loro" (temporanee) studentesse e studenti, della loro missione, il resto è solo contabilità».

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