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Federazione della sinistra: «Quattro proposte per i lavoratori colpiti da crisi»

Sabato, alla Farnesiana, sarà possibile firmare per un pacchetto di proposte della Federazione di sinistra contro la crisi: blocco dei licenziamenti, ammortizzatori sociali estesi, no alla delocalizzazione produttiva e reddito sociale. In programma anche l'iniziativa "Arancia metalmeccanica": arance per i lavoratori Eutelia

Anelli e Mainardi
Un pacchetto dalla Federazione della sinistra (Prc, Pdci, Socialismo 2000) "anticrisi" sarà possibile sottoscrivere sabato, dalle 9 a mezzogiorno, al centro Farnesiana, e in altri paesi della provincia - al mercato di Pontenure e di Castel San Giovanni, a Fiorenzuola. Oltre a ciò, vi sarà la campagna “Arancia metalmeccanica”, ovvero una vendita di arance siciliane che sosterranno la causa dei lavoratori Eutelia, dallo scorso luglio senza stipendio. Gli operatori piacentini coinvolti, nell’azienda informatica che ha raccolto l’eredità di Olivetti, sono una decina.

«UN DRAMMA» - «Il dramma che stanno vivendo molti lavoratori dipendenti è una cosa inaccettabile - dice Giuliano Zuavi (Socialismo 2000), intervenuto con il segretario regionale di Rifondazione Nando Mainardi, Elena Anelli (Prc) e Andrea Poggi (Pdci) - e la Federazione della sinistra si sta muovendo per dar loro delle risposte. Cosa stanno facendo, invece, di concreto, le forze d’opposizione che in questo momento sono in parlamento?».

BLOCCO DEI LICENZIAMENTI - Le iniziative sono state presentate questo pomeriggio nella sede cittadina di Rifondazione. Le prime due proposte sono indirizzate al parlamento nazionale: un blocco dei licenziamenti, con le imprese che per 36 mesi non potranno lasciare a casa nessuno, utilizzando, avendone diritto, i contratti di solidarietà e la cassa integrazione straordinaria; un’estensione e un rafforzamento degli ammortizzatori sociali, per esempio per le ditte sotto i quindici dipendenti e i soci lavoratori delle cooperative.

CONTRO LA DELOCALIZZAZIONE - Le altre due, invece, sono rivolte alle Regione Emilia Romagna: una legge regionale contro le delocalizzazioni, che preveda, da parte dell’azienda che intenda trasferire le proprie attività, la restituzione di tutti gli incentivi pubblici; una creazione di un reddito sociale per disoccupati, inoccupati e precari.
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