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La precisazione

Foti: «Teatro Municipale sia qualificato monumento nazionale»

Il capogruppo Fdi alla Camera: «La stessa iniziativa per Parma e Piacenza»

«Nessuna guerra con Parma, tanto più quando in ballo c’è la cultura. Oltre al Teatro Regio, per il quale il Senato ha unanimemente approvato un disegno di legge volto a qualificarlo come monumento nazionale, ritengo vi sia anche il Teatro Municipale di Piacenza che meriti analoga attenzione legislativa. Al riguardo ho presentato una proposta di legge che attribuisce al nostro Teatro Municipale la qualifica di “monumento nazionale”: sarebbe un importante e meritato riconoscimento che entrambi i teatri delle città dell’ex Ducato potessero fregiarsi di tale titolo». Lo rimarca Tommaso Foti, capogruppo alla Camera dei Deputati di Fratelli d’Italia, evidenziando che «del resto, quello di Piacenza, è un Teatro che ha tutti i requisiti per ambire a detta qualifica, se non altro perché Piacenza, nel 1804, fu la prima città dell’Emilia ad avere un teatro nuovo, modernamente concepito, capiente e, soprattutto, bello; Parma lo ebbe nel 1829, Modena nel 1838, Reggio Emilia nel 1857».

«Non a caso, proprio per la qualità della progettazione e l’originalità nella realizzazione, l’illustre scrittore francese Stendhal - di passaggio a Piacenza nel 1816 - definì il Teatro “tra i più belli, anzi il più bello d’Italia”. Il Teatro di Piacenza nel tempo ha cambiato più volte nome: da Teatro Nuovo a Teatro Comunicativo a Teatro Comunale all’odierno Teatro Municipale, ma la sua struttura - a parte la rielaborazione progettuale che Sanquirico fece della facciata, è quella originaria del Tomba, il che rafforza la richiesta di qualificarlo come monumento nazionale». «La mia proposta di legge - conclude Foti - è volta quindi ad attribuire il valore di monumento nazionale al Teatro municipale di Piacenza, senza che dall’approvazione della detta norma derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

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