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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica piazza Cavalli

Uno strano "spuntone" sul Gotico, la segnalazione di Fratelli d’Italia al sindaco

I due consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti ed Erika Opizzi, puntano il dito contro "lo spuntone" che sporge da Palazzo Gotico. I consiglieri: «Nei giorni scorsi è ritornato all'originaria e abusiva collocazione, dopo che anni fa fu già oggetto di due interrogazioni parlamentari»

Il “mistero dello spuntone” che appare e scompare su Palazzo Gotico è oggetto di un’interrogazione al sindaco Dosi dei consiglieri Tommaso Foti ed Erika Opizzi (Fratelli d’Italia). Nella stessa, si evidenzia come, in un recente passato, in due interrogazioni parlamentari dell’on. Foti “venne contestata la collocazione di uno spuntone ben visibile tra due merli del Palazzo Gotico di Piacenza, lato verso via Sopramuro, senza l'autorizzazione della competente soprintendenza”. I consiglieri di Fratelli d’Italia  ricordano al riguardo che «i sottosegretari di stato competenti a rispondere, affermarono - entrambe le volte - che lo spuntone era stato rimosso dopo le richieste dell'on. Foti e che, in quelle occasioni, il Comune ebbe a specificare di non essere riuscito a risalire a chi, e per quali motivi, avesse collocato lo spuntone. Il Comune provvide comunque alla rimozione di quest'ultimo e, a riprova di detta attività, inviò alla soprintendenza adeguata documentazione fotografica, volta ad attestare l'assenza di elementi deturpanti il frontale di Palazzo Gotico».  Foti e Opizzi rilevano, per contro, che «nei giorni scorsi lo spuntone in questione è ritornato all'originaria abusiva collocazione, il che risulta perfettamente visibile a chicchessia» e lamentano il fatto che «evidentemente ai tetti di Palazzo Gotico si può tranquillamente accedere» e chiedono al Sindaco Dosi «se e quali urgenti provvedimenti intenda assumere per la rimozione dell'elemento di cui trattasi, ripetuto e chiaro oltraggio all'eminente Palazzo Civico».

In un’altra interrogazione, i due consiglieri di Fratelli d'Italia evidenziano come «declassando - ma con quale potere, si chiedono Foti e Opizzi - i rivi a fognature, il Comune si è liberato di un onere che alla stesso aspettava in via esclusiva, trasferendolo, almeno nel caso in cui il rivo sia posto sotto una proprietà privata, a chi della stessa ne è proprietario. Il declassamento - di fatto - dei Rivi non appare fondato in diritto e perciò chiediamo l'intervento dell'Amministrazione Comunale, proprietaria dei rivi urbani,  volto «ad evitare di trasferire sui privati,  attraverso interpretazioni interessate,  oneri economici che le competono». Infine, Foti e Opizzi  sottolineano come «nonostante gli impegni assunti, l’applicazione della tassa rifiuti a Piacenza non tiene conto del fatto che numerosi immobili storici, per il solo fatto delle notevoli superfici che li caratterizzano, vedono sottoposti i loro abitanti ad una abnorme tassazione, ignorando del tutto l’effettiva quantità dei rifiuti prodotti» e chiedono al Sindaco Dosi se intenda «porre fine a quella che si configura come una tassazione non solo iniqua, ma anche illegittima».

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