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Immigrazione, Lega: «I piacentini non possono mantenere chi non è profugo»

La segreteria provinciale della Lega Nord piacentina giudica l’appello della Caritas, la quale ha invitato la popolazione a prendere parte ad un modello di “accoglienza responsabile e diffusa” che coinvolga tanto i privati quanto i comuni

«Chiedere ai piacentini di farsi carico degli immigrati è una proposta dissennata». Così la segreteria provinciale della Lega Nord piacentina giudica l’appello della Caritas, la quale ha invitato la popolazione a prendere parte ad un modello di “accoglienza responsabile e diffusa” che coinvolga tanto i privati quanto i comuni.

«La nostra popolazione, colpita da una disoccupazione senza precedenti e gravata da una pressione fiscale asfissiante che non ha eguali in Europa, non può pagare il prezzo economico e sociale di un complesso movimento migratorio che non sembra accennare ad arrestarsi. Soprattutto – precisa la segreteria del Carroccio - se l’accoglienza viene portata avanti in maniera indiscriminata, senza cioè distinguere tra chi ha veramente diritto allo status di rifugiato e chi si presenta come tale senza averne i requisiti. Dati diffusi da Frontex stabiliscono che oltre la metà delle persone sbarcate sulle nostre coste non proviene da paesi in guerra e solo l’11% di essi è stato riconosciuto come profugo fra il 2013 e il 2014. Tuttavia, anche chi non merita alcuna protezione viene accolto e mantenuto persino in strutture lussuose e per periodi prolungati. Non sono neppure i comuni, i cui sindaci vengono sistematicamente scavalcati quando si decide di dirottare gli immigrati nei propri territori, a doversi accollare questo onere in un momento in cui le amministrazioni si trovano a dover fronteggiare maggiori difficoltà con minori risorse a disposizione. Il problema, invece, si avvierebbe ad una soluzione aprendo un dialogo con l’Africa per portare aiuti diretti in quel continente. È ora – aggiunge la segreteria leghista - che chi sostiene l’accoglienza ad oltranza cominci ad interrogarsi non solo sui costi che lo stato deve sostenere in questa direzione, ma anche su quali aspettative hanno quegli stranieri che una volta lasciata l’Italia vengono rispediti all’interno dei nostri confini dalle polizie di altri paesi dell’Unione europea. Una soluzione non sarà raggiunta finché il Partito Democratico continuerà a far finta di non vedere il problema, mentendo ripetutamente alla popolazione esasperata dall’aumento di quei reati predatori che sono l’esito più visibile di un’immigrazione deregolamentata. I risultati dell’azione del governo, vantata dal deputato Marco Bergonzi in un’assemblea tenuta a Carpaneto, sono sotto gli occhi di tutti: la sollecitazione ad un intervento degli altri paesi si è risolta con un accordo sulla redistribuzione solo per i rifugiati siriani e somali. Tutti gli altri, si desume, dovranno essere affidati all’Italia. Che non può da sola sostenere una pressione demografica di tale portata».

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