rotate-mobile
Parla il dg Ausl

Nuovo ospedale, l’Ausl: «Il partenariato pubblico-privato è la scelta giusta»

Bardasi (dg Ausl): «Sostituisce il mutuo, è più conveniente e meno rischioso. Ormai nessun ospedale viene costruito interamente con soldi pubblici. Potremmo affidare al privato che costruirà l’ospedale la gestione della manutenzione e i servizi alberghieri per decenni»

«La strada del partenariato pubblico-privato ci può stare, il privato può costruire meglio e noi controlliamo». Ne è convinta Paola Bardasi, direttore generale Ausl di Piacenza, parlando in Conferenza socio-sanitaria del nuovo ospedale di Piacenza che, notizia di poche settimane fa, verrà costruito in parte con soldi della Regione (136 milioni di euro) e in parte tramite un accordo tra pubblico e privato (160 milioni di euro), per un totale di 296 milioni di euro di spesa («ma sono esclusi gli arredi e tecnologie, oggetto di investimenti nelle fasi successive»). In più sono previsti quasi 20 milioni di euro di interventi accessori a carico di Comune di Piacenza e Provincia (ma la Regione dovrebbe finanziare anche questo).

«È un modello che si sta usando sempre più spesso - ha spiegato Bardasi ai pochi sindaci presenti - perché garantisce celerità nelle procedure e sposta i rischi dall’appaltatore al contraente, cosa non di poco conto. C’è convenienza economica, tante realtà sanitarie sono state realizzate così ultimamente.  Anzi, ormai nessun ospedale italiano viene costruito interamente con soldi pubblici. È un modello sdoganato». Il partenariato pubblico-privato (Ppp) è stato usato in Emilia-Romagna negli ultimi anni per l’ospedale di Carpi (Modena), Vaio (Fidenza-Parma), Sant’Orsola (Bologna) e Baggiovara (Modena).

In cambio il privato cosa ottiene?  «Possiamo affidargli la gestione della manutenzione negli anni, nei decenni successivi. E anche i servizi alberghieri».

rendering nuovo ospedale-3

Durante una "accesa" Conferenza socio-sanitaria, la dg Bardasi ha aggiornato i prossimi passi. «Entro aprile trasmetteremo la documentazione relativa al nuovo ospedale al "Nars" (nucleo di consulenza per l'attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilità) e a "Cipess" (dipartimento per le politiche economiche) per un parere. Si prevede entro la fine dell'anno di avere le condizioni per dare avvio all’iter tecnico amministrativo e partire con una manifestazione d'interesse sul mercato. Non sarebbe ancora la vera gara per la costruzione, ma chiederemo ai privati se qualche soggetto fosse interessato a gestire e costruire con noi il percorso verso il nuovo ospedale. Se sarà più di uno, attueremo una procedura selettiva». Dopo la gara è previsto un tempo di lavoro di 8 anni (93 mesi) prima del collaudo, atteso per il 2032.

Bardasi ha sottolineato, ancora una volta, la «visione provinciale» dell’ospedale, «in rete con tutte le altre strutture piacentine». «L'investimento non è per la città, ma per il territorio». E l’ospedale è «pensato per chi ci deve lavorare dentro, con la separazione di certe aree, come il pronto soccorso, e degli ingressi per operatori e per pazienti».

IL PARTENARIATO DIVIDE, SCONTRO TRA GALVANI-FONTANA E TARASCONI

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuovo ospedale, l’Ausl: «Il partenariato pubblico-privato è la scelta giusta»

IlPiacenza è in caricamento