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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Prefettura per ora salva, Bergonzi: «Riformiamo alcune sue funzioni»

Il parlamentare piacentino commenta le dichiarazioni di Alfano che riguardano la prefettura di Piacenza e rilancia un progetto di riforma dell'ente. Bergonzi: «Ci sono dei doppioni di funzioni tra questura e prefettura che si potrebbero rivedere per avere più agenti in divisa sul territorio, piuttosto che negli uffici»

«Il ministro Alfano ha detto che se non ci sono le condizioni per una condivisione del progetto di taglio delle prefetture: quel discorso rimane solo una schema di ragionamento. Penso che la cosa si stia sgonfiando. La prefettura per ora è salva». Marco Bergonzi (Pd), unico piacentino del gruppo di parlamentari di maggioranza che si sta battendo per il mantenimento delle prefetture nelle 23 province coinvolte nell’ipotesi di accorpamento, considera la prefettura salva, almeno per il momento. L’onorevole, riportando le confortanti parole del ministro Alfano alla stampa locale, rilancia nel frattempo un suo progetto di riforma delle prefetture che esporrà al gruppo di parlamentari di cui fa parte. 

«Mi sento di sottolineare personalmente una cosa: cogliamo questa occasione non solo per difendere quello che già c’è nelle nostre province - ognuna delle 23 realtà coinvolte dalla bozza sulle prefettura ha sue specificità che vanno protette – ma disegniamo una riforma delle funzioni degli enti. L’unione fa la forza, non possiamo sempre sentirci “figli di un Dio minore” quando si parla di tagli sul territorio». Bergonzi propone una forma di spending review delle funzioni tagliando alcune spese, ma conservando sia l’ente prefettura che la questura su tutti i territori italiani.

«Cogliamo l’occasione – ha spiegato in una conferenza stampa nella sede Pd - per una riforma della prefettura: ci sono diverse funzioni tra prefetture e questure che sono duplicate o iniziano in un ente e vengono portate avanti dall’altro. Mi riferisco a temi come la circolazione stradale, contabilità, amministrazione: sono funzioni che vi sono in entrambi gli enti, ma si possono fare tranquillamente in un solo ufficio. Il personale della prefettura potrebbe lavorare in questura. Vogliamo una prefettura più agile, meno ridondante, snella, presente sul territorio ma meno burocratica. Le questure devono allinearsi agli standard europei come personale civile. Il 40% del personale di polizia italiano è impegnato in compiti d’ufficio, in Europa il personale civile è del 40% nelle forze dell’ordine, in Italia è solo il 5%. Ci sono troppi poliziotti in ufficio che potrebbero servire al controllo del territorio. Il personale delle prefetture potrebbe perciò impegnarsi nei compiti delle questure». Bergonzi ricorda anche che si potrebbe attingere personale dalle Province.

«Il bollo sul passaporto – prosegue il parlamentare - non ce lo deve mettere un uomo in divisa: non ha fatto la scuola di polizia per quello. Il nostro gruppo di parlamentari si può impegnare per questo tema, io ho dato uno stimolo per non impoverire i territori. Si potrebbe iniziare un discorso, stilare un progetto di legge insieme al Ministero. Mettiamo mano a una riforma complessiva, non ci deve essere la lotteria di chi perde un pezzo di territorio, anche perché Piacenza a quel punto rischia sempre non essendo nè baricentrica nè con molti abitanti».

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