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Trasporti di rifiuti fantasma all’ex Pertite, altra richiesta di assoluzione per gli autotrasportatori

Al processo, con tanti reati prescritti - ne sono rimasti “attivi” solo due - chieste le assoluzioni di altre cinque persone, tra cui Fagioli e Barella. Il 27 giugno ultima udienza con la difesa del generale Taddei

E’ stata chiesta l’assoluzione anche per i due autotrasportatori Alessandro Fagioli e Claudio Barella, nell’udienza di questa mattina, 13 giugno. Assoluzione richiesta dalla difesa anche per il maresciallo Francesco Paonessa. Prosegue dunque la marcia verso la fine del processo che vedrà l’ultima battuta il 27 giugno, quando la parola passerà all’avvocato Giovambattista Maggiorelli, difensore del generale Giuliano Taddei. E anche l’ex direttore del Polo di mantenimento pesante si difenderà con un memoriale di 300 pagine depositato in Tribunale mercoledì. Le nove persone che finora hanno chiesto l’assoluzione hanno, naturalmente, chiesto il subordine che venga applicata la prescrizione prevista per i loro reati.

 

Nel processo, nel quale tanti reati - tra cui corruzione, truffa, falso e discarica abusiva - sono caduti in prescrizione, il pm Antonio Colonna aveva chiesto per tutti i dieci imputati la condanna a due anni di reclusione per gli unici due reati rimasti. Per danneggiamento di area militare sono imputati il generale Taddei e i marescialli Politi e Paonessa; per furto gli imprenditori Claudio Barella, Alessandro Fagioli (trasporti) e Paolo Quaglia.

Il difensore di Fagioli e del suo dirigente Quaglia, l’avvocato Giorgio Montanari, ha affermato che non è stato commesso alcun reato perché l’appalto vinto da Fagioli trasporti era regolare, così come i contratti di trasporto stipulati con gli autotrasportatori piacentini Barella e Bellocchio.

Secondo l’avvocato Gianluca Paglia, che assiste Barella, è stato “un processo lungo che non ha portato prove a carico del mio assistito. Anzi, il mio assistito è parte lesa per i soprusi di Taddei e Bellocchio. Per la truffa, poi, non c’è reato perché Barella non aveva avuto rapporti con il ministero, ma solo con Fagioli”. E nemmeno, per legale, ci sono le prove che i trasporti di rifiuti non siano mai stati realizzati.

Montanari ha affermato che Fagioli non poteva sapere che cosa avvenisse, perché era l’amministratore delegato e il funzionario era solo un procuratore d’appalto.

Infine, i legali di Paonessa, gli avvocati Gianmarco Lupi e Marco Tassi, chiedendo l’assoluzione, hanno affermato che il maresciallo da loro assistito ha solo eseguito ordini che gli erano stati dati e che, quindi, la sua condotta era legittima.

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