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Servizi sociali, il monito della Cgil: «La riorganizzazione non sia un’occasione sprecata»

Alberto Gorra (Fp Cgil): «Sia l’occasione per sanare evidenti problemi di coerenza organizzativa che vive il servizio sociale»

«L’attesa e ambiziosa riorganizzazione del Servizio Sociale non dimentichi di affrontare il disagio degli operatori sociali del Comune di Piacenza». Così Alberto Gorra, responsabile del comparto funzioni locali della Fp Cgil di Piacenza, commenta la notizia della prevista creazione dei poli territoriali per l’accesso ai servizi sociali di Piacenza. La riorganizzazione «sia l’occasione per sanare evidenti problemi di coerenza organizzativa che vive il servizio sociale, in cui convivono dipendenti del Comune e soprattutto dipendenti di Asp Città di Piacenza senza che vi sia un modello organizzativo trasparente sul perimento dell’azione dei due enti», dice il sindacalista.

«Da anni soprattutto i circa cinquanta dipendenti di Asp, che di fatto dipendono funzionalmente dal Comune, vivono una condizione di “figli di un dio minore” con evidenti disfunzionalità nella gestione del rapporto di lavoro (coordinamento e valutazione, orario di lavoro, accesso al salario accessorio)». «A settembre ci sarà finalmente illustrato nei dettagli il piano del Comune – continua Gorra – la strategia sembra interessante: si potrà rispondere meglio ai bisogni dell’utenza e potrebbe rendere più efficace il lavoro delle professionalità del sociale, ma si tratta di una vera e propria sfida per l’Amministrazione, per i lavoratori del sociale e per la città, rispetto alla quale sarà necessario attivare tutti i percorsi di partecipazione di lavoratori e cittadini, anche attraverso la contrattazione sociale e territoriale».

«La Fp Cgil da tempo sollecita Comune e Asp ad affrontare in modo risolutivo le problematiche dei lavoratori e il citato incontro tra il personale (quello che ha avuto modo di partecipare dato lo scarso preavviso) non ha sciolto i dubbi rispetto al perimetro di azione tra Asp e Comune di Piacenza nel nuovo disegno di Servizio Sociale - prosegue Gorra - agli operatori sarebbe stata anticipata la volontà di internalizzare sostanzialmente tutto il personale, tuttavia non c’è chiarezza attorno all’ effettiva fattibilità, ai tempi e alle modalità. Chiediamo che ci sia chiarezza rispetto al ruolo di Asp, coerenza e trasparenza nei passaggi e che le decisioni non siano calate sulla testa dei lavoratori. L’auspicio - conclude Gorra – è che questa sia effettivamente l’occasione per rendere più funzionale l’organizzazione del lavoro a beneficio delle categorie di cittadini più fragili».

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