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Stop al progetto degli ex orti di via Campesio: «Non è rigenerazione urbana»

Il comitato urbanistico di area vasta boccia l’intervento privato nell’area verde da 15mila metri quadrati. Qua potevano sorgere sette palazzine ad uso residenziale

Quello degli orti di via Campesio non è un intervento di rigenerazione urbana. Così si è espresso il Comitato urbanistico di area vasta (Cuav) composto da Regione, Provincia e Comune di Piacenza. L’organismo tecnico non ritiene questo intervento – proposto da alcuni privati – un “riuso” e una “rigenerazione urbana”, come richiede la nuova legge urbanistica dell’Emilia-Romagna del 2017. Così l’iniziativa privata viene stoppata.

Cosa poteva sorgere in quest’area? Sette palazzine ad uso residenziale (da 4 piani), parcheggi, percorsi per mobilità lenta ePresentazione-proposta-ex-orti-via-campesio (3)-2 veloce, un collegamento carrabile, con il 53% della superficie da destinare al verde e - fuori comparto - la realizzazione di una pista ciclopedonale di collegamento di oltre 600 metri tra via Pietro Cella e via Morigi. Questa era la proposta di accordo operativo per il terreno privato di 15mila metri quadri degli Ex Orti di via Campesio (Ambito Al 34 Orti), illustrata e dibattuta nel corso di una partecipata assemblea pubblica indetta nel luglio scorso alla scuola Pezzani.

L’idea di costruire qualcosa nell’area verde cittadina, trasformata in edificabile nel 2015, trovò diversi critici e oppositori. La classificazione consentiva ai privati di presentare un piano di lottizzazione purché conforme agli strumenti urbanistici vigenti (Psc e Rue) - come ricordò in quell’occasione l’assessore all’urbanistica del comune di Piacenza, Erika Opizzi - e ai requisiti di “rigenerazione urbana” indicati dall’articolo 7 della legge regionale 24 del 2017, confermati dall’Istruttoria del Servizio pianificazione urbanistica e ambientale e accolti nella delibera di Giunta del 15 gennaio 2021, successivi all’inserimento nella proposta di una quota (pari al 20%) di edilizia residenziale sociale. 

«Il privato – sottolinea ora l'assessore Opizzi – ha potuto presentare la sua proposta basandosi sulle previsioni urbanistiche del Psc, approvato nel 2015 dall'allora maggioranza di centrosinistra. In attesa dell'approvazione del Pug, l'Amministrazione Barbieri si è dotata di criteri di valutazione dei piani proposti da privati - che il Consiglio comunale ha approvato nel corso degli ultimi due anni – che rendono ammissibili solo interventi definiti di “riuso o rigenerazione urbana”, in conformità anche al dettato della Legge regionale in materia. In questi mesi abbiamo richiesto, a più riprese, un pronunciamento della Regione se la proposta edificatoria del privato sugli ex Orti di Via Campesio». Pronunciamento che adesso è arrivato, a bloccare l'iter. «La proposta edificatoria del privato non risulta quindi compatibile - conclude Opizzi - con i criteri di valutazione attuali di cui ci siamo dotati in questa fase transitoria in attesa dell'approvazione del Pug». Alla luce del parere espresso dal “Cuav” il progetto sugli ex orti di via Campesio non approderà in Consiglio comunale, dove era atteso.

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