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Stop alle sigarette alle fermate, nei parchi e nei cimiteri: c’è l’impegno del Comune

La proposta di Colla (Pc Oltre) ricalca quella voluta da Sala a Milano. Approvata con 25 voti a favore dal Consiglio la volontà di impegnare l’Amministrazione a rivedere il regolamento di polizia urbana

«C’è l’esigenza di proteggere la salute dei cittadini dal fumo passivo. I non fumatori in alcune circostanze sono costretti a sopportare, come ad esempio alle fermate del bus, dove tanti con la mascherina abbassata hanno la sigaretta». Così Roberto Colla, consigliere di “Piacenza Oltre”, ha motivato la mozione che ha presentato nelle settimane scorse per imporre il divieto di fumare alle fermate degli autobus, nei parchi, nei cimiteri, negli stadi e campi sportivi e nelle aree di sgambamento cani. Per accendere la sigaretta, il sigaro o la pipa bisogna mantenere una distanza di almeno 10 metri dalla persona più vicina. Colla ha emendato la mozione  – che richiama quanto già in vigore a Milano - dopo un colloquio con il sindaco. «Al posto che un’ordinanza del sindaco ho richiesto l’impegno dell’Amministrazione per modificare il regolamento di polizia urbana e per la convivenza civile, al fine di inserire questi divieti per la tutela della salute».

«L’ordinanza “contingibile di urgenza sanitaria” vale quindici giorni – è l’intervento del sindaco Patrizia Barbieri - perciò non era efficace e neanche giustificata. Ho approfondito con l’avvocatura comunale il tema e l’approccio più corretto è quello di modificare il regolamento comunale, individuando con precisione i divieti». L’aula, nella seduta del 1 marzo, ha poi approvato con 25 voti favorevoli, 2Roberto Colla-3 astenuti (il presidente Davide Garilli e Pietro Pisani della Lega) e 5 contrari (i leghisti Eugenio Barbieri, Marvin Di Corcia, Carlo Segalini, Jacopo Freschi e Marco Montanari). Il Consiglio si è preso così l'impegno per ritoccare, in futuro, il regolamento. 

Fratelli d’Italia ha votato in maniera compatta la proposta di Colla. «Tema attuale, alla luce del Covid. Importante parlarne, Fd’I voterà a favore», ha rimarcato Filippo Bertolini a nome del gruppo. «Fumare in faccia a un altro – è l’annotazione di Andrea Pugni (5 Stelle) - è una cosa insopportabile e maleducata, giusto intervenire». «Siamo tutti refrattari – è l’aggiunta del capogruppo Pd Stefano Cugini - quando le restrizioni riguardano i nostri vizi, giusto l’impegno di Colla». «Avrei scelto un’altra strada – è l’esortazione del dem Christian Fiazza - più decisa, più convinta. Ci si prenda l’impegno per fare questa cosa prima della fine del mandato». «D’accordo con Fiazza – ha preso la parola Luigi Rabuffi (Pc in Comune) - anche io rompo le scatole con l’inquinamento perché penso sempre alle conseguenze sulla nostra salute. Ci sono ancora troppi milioni di fumatori in Italia. Non si vuole impedire di fumare la sigaretta, ma che questa sia fumata alla presenza di altri». «Serve l’educazione – ha detto Michele Giardino (Misto) – è difficile combattere con i divieti».

Larga parte del Carroccio ha bocciato la proposta. «Vado controcorrente, è una posizione personale. Sono un fumatore che è passato a quello elettronico. Sono per la libertà e la mozione non fa distinzioni tra i danni della sigaretta elettronica e di quella classica». Così ha motivato il suo “no” Marvin Di Corcia. «Non si dica però – si è espresso negativamente anche il capogruppo leghista Carlo Segalini - che il fumo provoca l’inquinamento. Una volta ho fumato tre pacchetti di sigarette in quindici minuti: ero incolonnato in autostrada al casello dietro un camion costretto a respirare i suoi scarichi». A favore invece la leghista Lorella Cappucciati. «Ci vogliono restrizioni. La gente deve sapere che si fuma anche in ospedale a Piacenza, dove non si potrebbe fare. Bisogna educare».

Favorevole invece Mauro Saccardi (Misto), che gestisce una tabaccheria in centro. «Non mi sento però uno spacciatore legalizzato, anche se riconosco che sul fumo lo Stato ci guadagna ma poi deve sostenere le spese mediche di coloro che si ammalano. Noto che sempre più donne fumano». Aspetto riscontrato dal suo osservatorio – la scuola – anche da Massimo Trespidi. «Al liceo Colombini, dove insegno, sono presenti più studentesse – ha detto il rappresentante di Liberi - che maschi. Ma fumano maggiormente: così come tanti ragazzi si sono femminilizzati nei comportamenti (pensiamo alla cura di sé e all’estetica) tante ragazze approcciano comportamenti più tipicamente maschili, come fumare in giovanissima età». «Il buon senso viene meno – è il parere di Giulia Piroli (Pd) - quindi si deve intervenire».

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