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Tagliaferri: «Sostegni aggiuntivi a baristi e ristoratori»

Per il consigliere si tratta delle categorie più colpite dai provvedimenti imposti dalla necessità di contenere la diffusione del Coronavirus

«Sostenere economicamente i baristi e ristoratori, tra le categorie più colpite delle norme antiCoronavirus». A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che ricorda come «per il presidente dei ristoratori di Confcommercio-Ascom, il cosiddetto Dpcm di Natale è l’ennesima castronata nei confronti della nostra categoria», poi punta l’indice contro il divieto di uscire dal proprio Comune, «Io ho il ristorante a Castenaso. A Natale posso avere a pranzo solo chi abita a lì. I miei cari, invece no, non possono venire. Una roba da pazzi. Ci stanno facendo passare per untori». Eppure, afferma, «c’è un documento prodotto il 17 ottobre dal Comitato tecnico scientifico (Cts) che sconfessa questa teoria e afferma che ristoranti e trattorie sono locali sicuri perché si attengono alle regole anti Covid: è piuttosto strano vedere una diseguaglianza di trattamenti fra categorie diverse. I negozi possono stare aperti fino alle 21, mentre i ristoranti e i bar devono chiudere alle 18».

Da qui l’atto ispettivo per interrogare la Giunta e sapere «quali iniziative di competenza voglia adottare per trovare soluzioni "di buon senso", che portino a un sostegno al settore più bersagliato dal nuovo Dpcm, trattorie e ristoranti fanno l’80 per cento del ricavato dalle 18 in poi, invece, alle 18 devono chiudere. È chiaro che a queste condizioni non possono tirare avanti».

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