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Anbi: è emergenza acqua

L'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni denuncia l'urgenza di un Piano nazionale per le risorse idriche. Tra i serbatoi in ristrettezze c'è quello di Mignano

Sono gli esempi concreti, a volte, a illuminare su una situazione più di mille discorsi astratti. Così, per esempio, è proprio il caso del serbatoio di Mignano, nel comune di Vernasca, in provincia di Modena, a scandire con chiarezza l’urgenza del problema risorse idriche, anche in Italia.

Il serbatoio in questione, a fronte di una capacità di 13 milioni di metri cubi, al 31 maggio scorso si era riempito per 10,7 milioni, ridotti in un mese a 9,2. Ma non si tratta di un caso isolato: in Sardegna c’è il serbatoio "Cantoniera", che ha una capacità di 748 milioni di metri cubi e al 31 maggio scorso registrava 379,2 milioni; in Puglia c’è "Occhio", che ha una capacità di 247,5 milioni di metri cubi e si è riempito per 145,8 milioni; in Basilicata, ancora, c’è il serbatoio "Monte Cotugno", che a fronte di una capacità di 530 milioni di metri cubi d’acqua si è riempito con 385 milioni.

Ad accendere i riflettori sulla situazione idrica italiana è l’Anbi, l'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, che sottolinea l’urgenza di un Piano nazionale degli invasi. “Nonostante le nostre ripetute e preoccupate richieste – spiega infatti Massimo Gargano, presidente dell’Associazione -, la dotazione infrastrutturale di invasi in Italia non è sostanzialmente cambiata e così si riesce ad utilizzare solo il 15% delle acque piovane, che bagnano il nostro territorio”, mentre solo una pianificazione strategica di “invasi collinari e di pianura, capaci di immagazzinare le acque piovane per utilizzarle nei momenti di necessità, riducendo nel contempo il rischio di alluvioni” sarebbe il rimedio capace di prevenire gravi contraccolpi economici e ambientali.

Ancora una volta è un dato concreto a materializzare sotto gli occhi di tutti la serietà della questione. Come rivelato da una ricerca Kinsey & Company, ogni italiano consuma circa 180 litri di acqua al giorno pur avendo a disposizione una riserva idrica di 140 litri, e quindi accumula un deficit quotidiano di 40 litri. I quantitativi che come italiani abbiamo a disposizione sono largamente inferiori a quelli a dei cittadini di molti altri Paesi, sono molto meno, per esempio, rispetto ai 2.200 litri di uno statunitense, ai 3.300 litri di un australiano e ai 1.100 litri di uno spagnolo. Un motivo in più per rendersi conto che, concretamente, non c’è tempo da perdere.
 

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