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«Dubbi sulle responsabilità di Emanuele Carella: non escludiamo il coinvolgimento di un’altra persona»

Omicidio di Paolo Troccola. Maurizio D'Andrea, avvocato del giovane reo confesso Emanuele Carella e la criminologa Roberta Bruzzone sulla scena del crimine: «Come mai questo ragazzo non sta raccontando come effettivamente è andata?» Al lavoro anche i carabinieri del Ris

«Ci sono dubbi sulle responsabilità di Emanuele Carella e anche piuttosto fondati. Ci sono molti accertamenti da fare e non possiamo escludere che la dinamica coinvolga anche un altro soggetto». Lo hanno dichiarato l’avvocato Maurizio D'Andrea e la consulente di parte, la criminologa Roberta Bruzzone al termine del sopralluogo all’interno dell’appartamento dove il 9 novembre Paolo Troccola ha trovato la morte dopo trenta profonde coltellate. Contestualmente all’accesso della difesa del giovane 21enne foggiano in carcere da quel giorno e reo confesso, i carabinieri del Ris di Parma hanno passato al setaccio l’abitazione di Niviano degli operai in trasferta per il repertamento delle tracce ematiche rinvenute appunto sulla scena del crimine.

«Le dichiarazioni di Emanuele in fase di confessione – ha sostenuto l’avvocato - non corrispondono a quanto rilevato sul luogo del delitto. Adesso cercheremo di capire anche con Bruzzone e con i mezzi a  nostra disposizione cosa è accaduto realmente». Gli fa eco la criminologa nominata dal legale: «A mio modo di vedere ci sono dubbi anche piuttosto fondati sulle responsabilità di Carella. Oggi l’accesso alla scena è stato fondamentale per valutare una serie di elementi anche in linea con quello che lui ha dichiarato e che è vistosamente incongruente rispetto a quello che c’è sulla scena».

«Difficilmente il mio assistito può aver fatto questo da solo, sempre che sia stato lui. Ci sono aspetti sotto questo profilo che ci convincono poco ma siamo in fase iniziale. Oggi andremo in carcere perché ci servono ulteriori spiegazioni. Lui – ha spiegato l’avvocato – è sempre confuso, non sa quello che ha fatto e anche questo ci lascia perplessi. Alla luce delle informazioni emerse oggi ci aspettiamo chiarimenti».  «La giovane età di Carella – ha poi aggiunto Bruzzone, come ci insegna l’omcidio di Giulia Cecchetin, non è un parametro che mi sposta molto in termini di possibilità o capacità criminale: abbiamo visto di peggio da soggetti anche più giovani. Il problema grosso è che la dinamica ci racconta alcune cose, le tracce raccontano alcuni passaggi e condotte, le sue rivelazioni portano in una direzione al momento incompatibile con quello che abbiamo visto sulla scena». «Come mai questo ragazzo non sta raccontando come effettivamente è andata, posto che ha ammesso delle responsabilità così gravi? A questo quesito risponderemo presto», hanno concluso.

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