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Monitoraggio / Monticelli d'Ongina

Incendi a scuola e nuove telecamere. Gilda: «Serve ok di sindacati o Ispettorato del lavoro»

Potenziamento della videosorveglianza nell'area circostante all'istituto dopo gli episodi di probabile origine dolosa, Pizzo (Gilda Insegnanti Parma e Piacenza): «Installazione nei luoghi di lavoro subordinata ad autorizzazione delle rappresentanze sindacali»

Incendi alla scuola di Monticelli e nuove telecamere, un’installazione che necessita dell’ok delle rappresentanze sindacali o dell’Ispettorato del lavoro, secondo la Gilda Insegnanti di Parma e Piacenza.

Il tema è quello del potenziamento del sistema di videosorveglianza (otto i dispositivi previsti) nell’area circostante all’istituto, ritenuto necessario – si legge nella determina del Comune - «dei recenti incendi che si sono ripetutamente verificati presso la scuola primaria “A. Casali” e dato atto che i medesimi hanno probabilmente avuto origine dolosa». L’ultimo, il 20 ottobre scorso, ha comportato la chiusura dell’istituto per due settimane, fino a lunedì 6 novembre, quando gli studenti hanno potuto rientrare regolarmente in aula.

In merito, il coordinatore della Gilda, Salvatore Pizzo, tramite nota stampa fa sapere che mercoledì 8 novembre ha notificato al dirigente assegnato dal Ministero dell'Istruzione e del Merito all'Istituto Comprensivo di Monticelli d'Ongina e al sindaco del comune, ente proprietario dell'immobile che ospita l'istituzione scolastica, «che l'installazione di impianti di videosorveglianza nei luoghi di lavoro è subordinata all'autorizzazione delle rappresentanze sindacali, in mancanza di essa occorre perentoriamente quella dell'Ispettorato del lavoro. Ciò è previsto dalla legge 300/70 (nota come Statuto dei Lavoratori) modificata negli anni scorsi dal cosiddetto "jobs act", l'eventuale violazione della specifica norma è sanzionata anche penalmente».

«Evidentemente - aggiunge Pizzo - i rappresentanti istituzionali da quelle parti si sono dimenticati che esistono soggetti definiti dall'ordinamento legittimati a rappresentare collettivamente il personale scolastico statale con i quali, piaccia o no, sono tenuti a relazionarsi».

«Forse credono che bastino interlocuzioni "fai da te" a livello di paese – conclude il sindacalista -; si tratta del secondo episodio in poche settimane dopo il caso della didattica a distanza, avviata senza che fosse sottoscritto né un contratto né un accordo specifico. Vorremmo ricordare ai rappresentanti locali che la compagine sindacale comparto Istruzione e ricerca rappresenta nell'ambito territoriale scolastico di Piacenza  e Parma circa 13.000 persone».  

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