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Il gioco d’azzardo in media si è preso 1735 euro da ogni piacentino

Quasi 498 milioni sono gli euro bruciati nel 2017 dal gioco d’azzardo nella nostra provincia con un aumento del 6,8% sull’anno precedente

Quasi 498 milioni sono gli euro bruciati nel 2017 dal gioco d’azzardo nella nostra provincia con un aumento del 6,8% sull’anno precedente. Ogni piacentino, neonati compresi, ha giocato in media tra slot machine, videolottery, gratta e vinci, scommesse e le altre tipologie di gioco ben 1735 euro. Questa la preoccupante situazione registrata dallo studio "Il gioco che non è gioco" promosso dalle Acli provinciali. Abbiamo voluto dare un segnale forte di contrasto al gioco d’azzardo, ha detto l’assessore comunale Paolo Mancioppi, tra ieri e oggi sono partite 25 lettere che impongono la chiusura di altrettante sale gioco, 22 sono quelle che operano a una distanza inferiore ai 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili quali, scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semi residenziali che operano in ambito sanitario e sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Le conclusioni dell’indagine che ha coinvolto 174 studenti delle prime classi delle scuole Casali-Romagnosi e di En.A.I.P. Piacenza, sono state illustrate da Roberto Agosti, presidente provinciale Acli e dalle psicologhe, psicoterapeute Laura Mocchi ed Elena Nazzari che hanno evidenziato come dalle osservazioni effettuate nelle classi durante il progetto e dalle risposte di tipo conoscitivo date al questionario, si può affermare che gli allevi coinvolti avessero già una conoscenza propria di partenza delle varie tipologie dei giochi d'azzardo, delle modalità di funzionamento e anche delle trappole in cui si può cadere, sviluppando così una dipendenza. Le loro conoscenze sono state acquisite sia per esperienza indiretta (media, pubblicità) sia per esperienza diretta: un dato piuttosto allarmante raccolto rivela come la maggior parte degli allievi abbia giocato d'azzardo almeno una volta, seppur siano ragazzi minorenni e che sono ricorrenti distorsioni cognitive quali: "Se sono sfortunato nella vita, sarò fortunato al gioco", la credenza di possedere abilità sul fare previsioni accurate, basate su stimoli salienti o vincite/perdite precedenti, basate su errori di comprensione delle probabilità ("Se al lancio della moneta è uscito 4 volte testa, ora uscirà croce"). E anche distorsioni interpretati ve sull'esito del gioco che incoraggiano la prosecuzione dello stesso, nonostante le perdite, attribuendo i successi alle proprie capacità e gli insuccessi alla sfortuna, oppure ricordando più facilmente le vincite ancora aspettandosi una vincita dopo una serie di perdite. Il progetto conoscitivo-formativo ha compreso anche video creativi prodotti dalle singole classi che, valutati da giurie web e da giurie tradizionali, hanno premiato tre classi Enaip e una classe del Romagnosi.

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