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Motivazioni religiose e anche politiche a sostegno delle Crociate in Terrasanta e in Europa

Due approfonditi saggi di Edoardo Bavagnoli

Le “Crociate”, importanti avvenimenti del Medioevo svolte parte in Terrasanta e parte in Europa, sono state il tema di due conferenze proposte dalla Dante Alighieri con relatore Edoardo Bavagnoli, storico e giovane scrittore piacentino, e realizzate nella “Sala Panini” del PalaEventiBancadiPiacenza (Palazzo Galli), alla presenza della alta dirigenza dell’Istituto Bancario e di un folto pubblico.

Introdotto dal Condirettore Generale dott. Copelli e dal presidente della “Dante” provinciale Roberto Laurenzano, il complesso argomento è stato svolto da Bavagnoli con un ben documentato excursus storico sulle progressioni delle Crociate. Solo la prima delle otto Crociate di “Terrasanta”, agevolata dal Papa Urbano II (1095), ed in ordine alla quale anche Piacenza ha avuto ruolo (non per nulla vi è il Piazzale delle Crociate, ove sorse nel 1522 la Basilica di S. Maria di Campagna, ebbe esito favorevole. Alla terza parteciparono anche Federico Barbarossa morendo annegato, e Riccardo Cuor di Leone.

Fu soprattutto una troppo improvvisata organizzazione logistica ed una molto sommaria preparazione militare a favorire gli infelici esiti, purtroppo anche caratterizzati da non rare ruberie, saccheggi e violenze. Tuttavia, non sembra veritiero un superficiale giudizio tradizionalmente manifestato verso tali spedizioni dal sapore “avventuroso”. Di certo, la disorganizzazione nelle Crociate di Terrasanta favorì episodi brutali e gratuiti, ma alla base delle spedizioni vi era comunque un sentito fervore religioso che spingeva solo a “difendere” i cristiani in quella terra occupata dagli islamici e da costoro sempre più oppressi. Non si trattava di “guerre sante” contro l’Islam tout court, per ... cristianizzarlo: il solo pensarlo sarebbe stata pura follia! Si trattava di spedizioni animate da spirito difensivo del Santo Sepolcro dagli abusi musulmani del tempo.

Però, se le Crociate di Terrasanta furono animate quanto meno da tale fervore, quelle che invece nacquero in Europa non presentavano nella loro “essenza” questo intento: certo, la fede non mancava, ma ridotta più ad una “autopenitenza” con assoluzione da peccati per paura del giudizio divino nell’aldilà, giudizio reputato più benevolo grazie alla .... partecipazione ad una Crociata. Concezione banale, legata al clima religioso medievale; ma, in effetti, l’intento era soprattutto “politico”. Vi furono, sì, Crociate contro le eresie, soprattutto contro quella dei Catari, ma il senso politico era assai determinante, come in quelle contro i pagani del Baltico, sempre legate anche ad aspetti che avrebbero poi comportato espansione di dominio pur dettate da aria di cristianità.

Vi furono poi Crociate di “esclusiva” natura “politica”, intese a conquistare o riconquistare, territori-Signorie (vedasi quella contro i Forlivesi, per la cacciata degli Ordelaffi, signori del territorio a scapito del Papato, guidata dal cardinale Albornoz per la riconquista delle terre di Romagna e Marche), o la Crociata rivolta alla presa politica di Costantinopoli, sottratta all’Impero Romano d’Oriente dai Maomettani. Indetta da Papa Pio II, la crociata finì nel nulla per la morte di Pio II.

Il fenomeno storico delle Crociate non è una vicenda-aneddoto, quasi un racconto popolare oggetto di opinioni superficiali e sovente gratuite, ma è un grosso “fatto storico dei secoli XII-XIII (e addirittura finanche giunto alla metà del sec. XV), con ripercussioni nella complessiva storia italica ed europea.

Queste in estrema sintesi gli argomenti centrali delle stimolanti conversazioni offerte da Edoardo Bavagnoli, meticolose e ricche di dettagli storici su eventi specifici e su figure importanti dei regni e dei tempi. Il tutto svolto dal relatore con progressione cronologica e di contenuti, fra cui l’importante richiamo alla nascita dell’Ordine Teutonico in particolare, la cui storia, iniziata già dal 1190 sul modello dei preesistenti Templari e degli Ospitalieri di San Giovanni, ebbe valido ruolo in Europa, in modo particolare nelle vicende legate alla storia della Prussia e della Polonia.

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