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Martedì, 30 Aprile 2024
Fondazione di Piacenza e Vigevano

Sabina Guzzanti, Marco Cappato e Niko Romito e tanti altri: grandi nomi per il Festival del Pensare Contemporaneo

Da Piacenza all’Italia, generazioni a confronto per re-imparare a pensare. Incontri dialogici, lezioni pratiche di pensiero e concerti filosofici diffusi in città dal 21 al 24 settembre

Un festival multidisciplinare che vuole mettere in dialogo generazioni e prospettive diverse per affrontare le sfide - vecchie e nuove - della contemporaneità, ospitando a Piacenza filosofi, scienziate, sociologi, esperti di intelligenza naturale e artificiale, storiche, artisti, sportive, economisti e architetti.vPiacenza diventerà luogo di approfondimento del mondo contemporaneo e delle sue molte sfaccettature. Ospiti di rilievo proporranno nuovi spunti di riflessione sul tempo presente, per ragionare anche sul futuro che ci attende. Si metteranno in dialogo con il pubblico e le nuove generazioni: l’attrice, regista e scrittrice Sabina Guzzanti; il filosofo e psicoanalista argentino Miguel Benasayag; il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco; Bel Olid dal Center for the Study of Gender and Sexuality dell'Università di Chicago; il filosofo americano di origini romene Costica Bradatan che presenterà proprio a Piacenza, in anteprima per l’Italia, il suo ultimo libro che elogia il fallimento. Attesi inoltre: lo chef tristellato Niko Romito; l’attivista Marco Cappato; Judith Wielander e Matteo Lucchetti, curatori di arte contemporanea, e in particolare del progetto che la scorsa settimana ha vinto a Venezia il Leone d’Oro 2023; la co-founder di RAME, la piattaforma che si occupa di educazione finanziaria Annalisa Monfreda. Dal mondo dei giornali e dei libri: lo scrittore Eraldo Affinati; il giornalista Beniamino Pagliaro e la book blogger tutta piacentina Francesca Crescentini. Saranno inoltre presenti personaggi del mondo musicale, come Alex Braga tra i più importanti 10 musicisti al mondo a comporre con l’IA; il vincitore del premio per la critica di Sanremo 2021 Willie Peyote e, per il concerto dialogico previsto per la sera del 22 settembre, Eugenio Cesaro, frontman degli Eugenio in Via di Gioia.

Sono questi i primi nomi di un programma più ampio e articolato, che andrà a comporre la prima edizione del Festival del Pensare Contemporaneo, in calendario dal 21 al 24 settembre a Piacenza. Un progetto fortemente voluto da Comune di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano, che attraverserà più luoghi della città, con numerosi eventi a ingresso gratuito. Curatore del Festival sarà Alessandro Fusacchia, affiancato dal direttore filosofico Andrea Colamedici. In collaborazione con Editori Laterza lo “Speciale Lezioni di Storia” che entrerà a far parte della programmazione.

Raccolto idealmente il testimone del Festival del Diritto, che si è tenuto a Piacenza dal 2008 per nove edizioni sotto la direzione scientifica di Stefano Rodotà, il nuovo evento ha l'obiettivo di creare una piattaforma per l'innovazione e il pensiero critico, che possa ispirare un futuro più sostenibile e coinvolgere persone di formazione, background ed età diverse. Un ambiente di dialogo e di scambio di idee, in cui i partecipanti possano esplorare modalità innovative di fruizione degli eventi.  L’adozione di formati innovativi di dialogo e confronto è difatti una delle principali novità della kermesse: con concerti filosofici, incontri dialogici, lezioni pratiche e laboratori di pensiero, per realizzare vere e proprie immersioni nel contemporaneo e affrontare temi di grande attualità rivolgendosi a tutti, con un’attenzione particolare ai giovani, risorsa fondamentale per la costruzione di un futuro più sostenibile e consapevole. Prioritario in tal senso sarà il coinvolgimento delle scuole. Agli studenti degli istituti superiori saranno dedicate alcune iniziative specifiche, tra cui tre laboratori, allestiti a Palazzo Farnese, che per 24 ore in tre giorni coinvolgeranno 180 studenti nella co-progettazione di soluzioni a tre sfide del festival: acqua e cambiamenti climatici, nuovi linguaggi per conoscere e raccontare i luoghi e nuove idee e raccomandazioni per l’edizione 2024 della manifestazione.

Il Festival del Pensare Contemporaneo coinvolgerà le università con sedi nel territorio Piacentino come il Politecnico di Milano, lUniversità Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Parma, per portare il meglio della riflessione accademica nazionale e internazionale, collaborando nell’individuazione di temi e ospiti. Allo stesso tempo la direzione del festival ha aperto un confronto con alcune associazioni e organizzazioni nazionali, con l'obiettivo di co-progettare alcune porzioni e momenti del Festival e offrire una zona franca di discussione su temi e sfide della contemporaneità.

«Siamo felici di annunciare che Piacenza avrà un nuovo grande festival che vuole ispirare un pensiero profondo, informato, plurale, attivo, libero, lungimirante nei partecipanti, stimolando il dibattito e la riflessione sui temi della contemporaneità. Stiamo costruendo un programma fatto di lezioni, dialoghi, laboratori, e altri formati innovativi di fruizione degli eventi per costruire una piattaforma per l’innovazione e il pensiero critico” - ha dichiarato Alessandro Fusacchia, curatore del Festival - ci immaginiamo un Festival al tempo stesso locale e nazionale, con relatori e relatrici italiani/e e stranieri/e in ascolto sul mondo, capaci di uno sguardo lungo, e disponibili a intersecarsi con altri pensatori anche distanti dal proprio campo di ricerca e azione».

Il direttore filosofico del Festival Andrea Colamedici, sottolinea: «Oggi, davanti alle sfide interconnesse della contemporaneità, dobbiamo reimparare a pensare. Il concetto di "Pensare Contemporaneo" si riferisce all'insieme delle riflessioni, delle teorie e delle pratiche che caratterizzano l'epoca attuale. E allora come pensare il contemporaneo?  Come pensare nel contemporaneo? Abbiamo più che mai il dovere, per usare le parole di un gigante del nostro tempo, il sociologo francese Edgar Morin, di “navigare oceani di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza”, e di collegare tra loro le isole del pensiero, creando porti di senso a cui attraccare e ponti da attraversare”»

Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza, non nasconde l'emozione: «Finalmente viene restituito, alla città, uno spazio di confronto e dibattito di alto profilo, in cui poter ascoltare i più autorevoli testimoni del nostro tempo e riflettere, insieme, sui temi che rappresentano le grandi sfide con cui ci confrontiamo oggi: la tutela dell'ambiente e delle risorse idriche, le conseguenze del cambiamento climatico, le prospettive dell'innovazione e della tecnologia. Una comunità capace di interrogarsi sulla contemporaneità, adottandone il linguaggio e gli strumenti, può guardare con maggiore consapevolezza al proprio domani: per questo crediamo sia fondamentale coinvolgere il territorio in tutte le sue espressioni, con attenzione particolare al mondo della scuola e al tessuto accademico, dove il futuro si costruisce giorno per giorno. Questo evento nasce – coniugando l'alto profilo dei relatori che accoglieremo a Piacenza con una formula agile, dinamica, accessibile a tutti – sulle ali del Festival del Diritto, richiamandone il simbolo nella capacità di farci volare alto, di ampliare i nostri orizzonti, di cercare oltre senza paura di cambiare prospettiva. Grazie a tutti i componenti del Comitato promotore, partner scientifici e sostenitori che ne hanno reso possibile, insieme a Comune e Fondazione di Piacenza e Vigevano, la realizzazione».

«Il nostro ente, in dialogo costante con gli altri protagonisti del comparto culturale piacentino, - Mario Magnelli, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, e presidente del Comitato promotore del Festival -  da tempo dimostra la sua attenzione a ciò che è contemporaneo. Ne sono testimonianza le iniziative relative alle arti contemporanee di cui la Fondazione si è fatta promotrice, come XNL Piacenza, il centro dedicato ai diversi linguaggi del contemporaneo, dalle arti visive al teatro, dal cinema alla musica e nato come luogo dincontro tra la tradizione artistica e le nuove generazioni. Su questo percorso si innesta lidea di organizzare un festival come spazio e tempo di dialogo e scambio ulteriore su questi temi e che abbia al centro i giovani».

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