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Slow Food e Raineri Marcora insieme per promuovere tematiche legate alla produzione e al consumo di cibo

Il progetto intitolato “Il Gusto della biodiversità” si pone l’obiettivo di aiutare le nuove generazioni ad avere una conoscenza ragionata e profonda del sistema cibo, promuovere atteggiamenti alimentari corretti, comportamenti sostenibili e stili di vita sani

Cibo e senso civico: Slow Food e Raineri Marcora insieme per promuovere tematiche educative legate alla produzione e al consumo di cibo. Sono iniziati ieri una serie di incontri cui hanno aderito circa una ventina di classi della Scuola Alberghiera di Piacenza organizzati da Slow Food e dedicate a tematiche come “Il clima nel piatto”, “Cibi di moda e impatto sul Pianeta”, ma anche percorsi di conoscenza delle produzioni di gelato, olio e l’unico presidio Slow Food della nostra Provincia, la Mariola. Il progetto intitolato “Il Gusto della biodiversità” (che prevede per il prossimo anno anche altre conferenze dedicate anche a carne, pane, caffè, vino, sostenibilità ambientale) si pone l’obiettivo di aiutare le nuove generazioni ad avere una conoscenza ragionata e profonda del sistema cibo, promuovere atteggiamenti alimentari corretti, comportamenti sostenibili e stili di vita sani. Non da ultimo Slow Food si pone anche obiettivi culturali di conoscenza del territorio, delle produzioni e dei produttori con le loro storie umane e professionali, la loro identità, le loro scelte etiche. 

«Negli istituti alberghieri si formano i cuochi del futuro, i maître e i responsabili di sala, i sommelier, i gestori di mense aziendali e scolastiche, le guide turistiche, - spiega Monica Fornasari, referente Slow Food Piacenza - persone che in un prossimo futuro devono essere in grado di valorizzare il territorio di provenienza e la cucina locale, evitare gli sprechi e ridurre i rifiuti, tutelare la biodiversità alimentare. Tematiche importanti per Slow Food e che meritano di essere approfondite in una serie di incontri che ci porteranno a scoprire il mondo del cibo in tutte le sue declinazioni e implicazioni: dagli effetti sul riscaldamento globale all’impatto della produzione alimentare sul pianeta, passando per la conoscenza delle materie prime spiegata direttamente dalle nuove avanguardie rurali e dagli artigiani del gusto».

«L’intento – aggiunge Monica Fornasari - è quello di sviluppare negli studenti la curiosità di conoscere e valorizzare i prodotti di qualità, locali e stagionali, il loro valore culturale, sensibilizzarli sull’importanza della biodiversità e della sostenibilità, prepararli ad andare oltre la ricetta perché mangiare è molto di più che alimentarsi e il cibo non è esibizione negli show cooking televisivi ma emozione, storia, saperi dei produttori, tradizioni».  

«L'attività e la collaborazione con Slow Food – afferma la dirigente del Campus agroalimentare Teresa Andena - pone l'attenzione sull'aspetto "etico" del consumo alimentare che molto spesso viene trascurato a favore di altre questioni più legate agli aspetti economici. Un altro punto di forza è rappresentato dalla volontà di approfondire la storia ed il "valore" di prodotti alimentari radicati nelle tradizioni locali che sfuggono all'omologazione e sono veramente figli del territorio, della creatività dei suoi abitanti e che rischiano l'oblio semplicemente perché l'eccellenza non accetta l'omologazione e soprattutto non è generalmente riproducibile al di fuori del contesto».

Slow Food è anche e soprattutto una rete di scambi, incontri, riflessioni. Le classi 3, 4 e 5 C e la classe  4D hanno partecipato con l’insegnante di inglese Claudia Natale “8th Creative Classroom Unconference “Inclusive, Beautiful, Sustainable schools” sulla piattaforma E-twinning intervenendo in inglese insieme a scuole di vari paesi tra cui Grecia, Spagna, Romania, Croazia, Tunisia. Un momento cui ha partecipato anche la dirigente e attraverso il quale hanno presentato un lavoro in inglese dal titolo “Think globally, eat locally” dedicato alle tematiche della sostenibilità ambientale e agenda 2030. 

Ad ogni incontro partecipano esperti ed esponenti della Condotta di Slow Food di Piacenza insieme a vari produttori del territorio vicini al Movimento della chiocciola. Inizio ieri con “Il Clima nel Piatto” (con Monica Fornasari e Vittorio Marziodi Meteo Valnure). Il 4 maggio incontro dedicato a “Cibi di moda e impatto sul pianeta” sempre con Monica Fornasari e Miriam Bisagni per Piace Cibo Sano. Sarà poi la volta del gelato (il 10 maggio) con Genti Ashiku, gelatiere e pasticcere di Mil Sabores. Il 12 maggio gli incontri saranno due, uno dedicato all’olio con Alessandro Faccini (dell’omonimo ristorante di Castellarquato) e Mauro Carboni, agronomo e autore di un volume sugli oli del Ducato. Ultimi due incontri dedicati all’unico presidio Slow Food della nostra Provincia, la Mariola, il 12 e 16 maggio. Interverranno i produttori Mauro, Guido e Vittorio Salini e per Slow Food Luisella Verderi (anche referente per l’educazione di Slow Food Emilia Romagna) e Antonio Montano, responsabile per l’Associazione dei Presìdi.

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