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Domenica, 28 Aprile 2024
Piazzale Milano

Test e vaccino contro il Papilloma virus: l'Ausl convoca duecento ragazze

«Una manciata di minuti e un leggero fastidio possono salvarci la vita. Per questo invitiamo tutte le donne in età utile a vaccinarci e a rispondere in maniera attiva alle chiamate di screening»

Iniziamo a chiamarlo per nome: Papilloma virus, anche detto Hpv, un virus che scatena un’infezione sessualmente trasmessa in entrambi i sessi che può portare allo sviluppo di patologie cancerose, soprattutto nel genere femminile. Si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della propria vita. La maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria o causa lesioni benigne, ma nel 10% dei casi l’infezione persiste e può provocare degenerazioni cellulari fino a generare lesioni pre-tumorali o tumori, specie in presenza di altri fattori di rischio come difese immunitarie basse, fumo, frequentazione di partner diversi.

Contro il virus, però, abbiamo un importante strumento: la prevenzione, che passa attraverso alla vaccinazione che previene l’infezione e i controlli periodici che consentono la diagnosi della lesione in fase iniziale ed eventuale trattamento con intervento terapeutico per le lesioni più avanzate. In occasione della Giornata mondiale contro l'HPV il 4 marzo 2024 l’Azienda Usl di Piacenza offre alle giovani donne la possibilità di eseguire gratuitamente il pap test e, contestualmente, la vaccinazione contro il papilloma virus. L’iniziativa si svolgerà in due date – il 4 e il 25 marzo - al Consultorio di piazzale Milano a Piacenza. Il target di riferimento sono le donne nate a gennaio e febbraio 1999 che non hanno eseguito la vaccinazione a ciclo completo entro i 15 anni, e le nate nel 1998 che non erano state convocate in precedenza.

«In collaborazione con il Centro screening abbiamo invitato le donne della fascia di età interessata attraverso un primo contatto via sms a cui è seguita la conferma dell’appuntamento tramite la chiamata di un operatore – sottolinea Alessandra Rampini, direttore di Igiene e sanità pubblica - Sono state chiamate quasi 200 ragazze con appuntamenti organizzati in due pomeriggi dedicati: il 4 e il 25 marzo, data scelta per dare la possibilità di partecipare anche alle donne che non potevano aderire nella giornata prestabilita. La prima arma contro la malattia è la prevenzione, in questo caso il vaccino, che può prevenire circa il 90% di tutti i cancri Hpv-correlati e l'80% delle lesioni precancerose. Una percentuale di protezione altissima che deve affiancarsi al costante monitoraggio garantito dagli screening. Nell’ambito della prevenzione primaria è disponibile un vaccino 9-valente di ultima generazione. Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione preventiva per le ragazze e i ragazzi al dodicesimo anno di età in quanto vi è una migliore efficacia nella popolazione che non ha ancora iniziato l'attività sessuale e una migliore risposta immunitaria al vaccino; la vaccinazione viene inoltre offerta alle donne non vaccinate al compimento del 25esimo anno di età. Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, l’identificazione precoce delle lesioni o dell’infezione si attua attraverso uno screening con chiamata attiva. La vaccinazione si è dimostrata sicura e molto efficace tanto che la presenza di due dosi di vaccino prima dei 15 anni ha portato ad una diversa modalità di screening, passando dal pap test a 25 anni (ricerca di cellule già modificate), all’hpv test a 30 anni per le vaccinate (ricerca del Dna dei virus ad alto rischio di sviluppare neoplasie».

«Abbiamo studiato i due appuntamenti per adattarsi alle esigente delle donne invitate – aggiunge Silvia Corini, direttore dei Consultori Familiari dove si svolgeranno le giornate di prevenzione – Due date: per dare la possibilità a tutte le donne interpellate di partecipare. Una sola sede per eseguire entrambe le azioni di prevenzione proposte: vaccino e pap test. All’ingresso le invitate troveranno le nostre operatrici per l’accoglienza e il triage poi eseguiranno in pochi minuti due gesti fondamentali per la propria salute, per la propria vita».

L’importanza di non abbassare la guardia sul tumore al collo dell’utero è confermata dai numeri. «In Italia l’incidenza del carcinoma cervico è di 10 donne su 100mila con un tasso di mortalità di tre donne su 100mila. Nei paesi poveri i numeri sono spaventosi: 42,7 donne su 100mila sono colpite da questa patologia che diventa letale per 36,6 donne su 100mila. Il ruolo causa-effetto delle infezioni da papilloma virus sullo sviluppo del carcinoma cervicale è riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità: L’HPV è presente nel 99.7% dei cancri invasivi della cervice. Ecco perché la prevenzione primaria del vaccino e il costante monitoraggio con gli screening sono fondamentali. Il programma è gratuito, garantisce continuità e qualità del percorso di diagnosi e cura, e qualora fosse necessario l’accesso a servizi avviene in automatico. Una manciata di minuti e un leggero fastidio possono salvarci la vita. Per questo invitiamo tutte le donne in età utile a vaccinarci e a rispondere in maniera attiva alle chiamate di screening».

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