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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Bobbio

Questione Trebbia, Carini (Pd): «Rivedere accordi con Liguria»

La questione Trebbia, sollevata nei giorni scorsi dagli amministratori locali della valle, approda in Regione con la risoluzione a firma del consigliere regionale. «E' necessario arrivare al ripristino di un livello adeguato di rilascio delle acque»

La questione Trebbia, sollevata nei giorni scorsi dagli amministratori locali della valle, approda in Regione con la risoluzione a firma del consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Marco Carini, appena depositata per la discussione in aula.

Il documento recepisce le indicazioni espresse dai sindaci di molti dei comuni dell’asta del fiume, e chiede alla giunta regionale di farsi promotrice dell’istituzione di un tavolo politico e tecnico chiamato a ridefinire la concessione di derivazione dell’acqua del Brugneto, al quale partecipino sia le istituzioni emiliano-romagnole che quelle liguri, e le associazioni ambientaliste e di categoria coinvolte.

«E’ necessario arrivare – sottolinea Carini – al ripristino di un livello adeguato di rilascio delle acque, innanzitutto per la tutela dell’ecosistema del corso d’acqua, e poi per far tornare il fiume un punto di riferimento per tutte le vocazioni della valle, sia per l’agricoltura che per il turismo e le attività connesse. Per questo è necessario rivalutare le modalità di gestione dei rilasci della Diga del Brugneto e pure verificare la possibilità di realizzare nuovi sistemi di regimazione del fiume Trebbia nel territorio piacentino o di revisionare quelli già esistenti, come l’invaso di Boschi e di Boreca».

«Inoltre occorrerà operare affinché – viene sottolineato da Carini – il piano delle attività estrattive di Piacenza individui ulteriori volumi d’invaso per uso plurimo a basso impatto ambientale rispetto a quelli attualmente previsti. “La Regione Emilia Romagna deve avere un ruolo guida nel negoziato con gli enti locali liguri per arrivare ad una revisione delle modalità di gestione dei rilasci della Diga del Brugneto a garanzia della sostenibilità delle esigenze irrigue di valle e del ripristino di un livello di rilascio delle acque sufficiente».

«Dal 1959, data della costruzione dell’invaso del Brugneto, ad oggi - conclude - il contesto territoriale è inevitabilmente mutato e la portata idrica del fiume Trebbia ha subito una drastica diminuzione che determina la secca della parte bassa dell’alveo nell’intera stagione estiva ed una portata scarsissima nella media ed alta valle. Questa sofferenza del fiume pregiudica molte delle attività economiche della valle, dall’agricoltura alla pesca, dallo sport al turismo, e negli ultimi anni ha alimentato in maniera preoccupante lo spopolamento. Per questo è diventato urgente intervenire per tutelare e rilanciare una porzione fondamentale del nostro territorio».

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