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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

Festival del Diritto, polemica sulla scarsa presenza dei cattolici

Presentazione in Comune della quinta edizione. Rodotà replica: «A Piacenza sono venuti il superiore dei Gesuiti, Enzo Bianchi e quest'anno c'è don Ciotti»». E sulle spese Dosi difende: «Il 90 per cento sono finanziamenti privati»

«La rottura della solidarietà è un rischio enorme per la società che può compromettere anche la democrazia». Così Stefano Rodotà durante la presentazione della quinta edizione del Festival del diritto, nella sala del Consiglio comunale. L’appuntamento, dal 27 al 30 settembre, quest’anno è dedicato al tema “Solidarietà e conflitti”. Una presentazione dove la parola solidarietà è risuonata più volte accostata ad ambiti diversi e a diverse riflessioni. Al termine molte le domande poste soprattutto a Rodotà, con alcuni spunti critici riguardo ai costi e alla presenza dei relatori. Rodotà, ad esempio, sulla scarsa presenza di pensatori cattolici (Lucia Rocchi) ha risposto che «a Piacenza sono venuti il superiore dei Gesuiti, Enzo Bianchi e quest’anno c’è don Ciotti». Ma il mondo cattolico è composto di anime diverse e non tutti rappresentano tutti, senza contare l’assenza di figure di spicco del mondo liberale.

Rodotà presenta il Festival del Diritto ©ilPiacenza

Tra i nomi di spicco spuntano due ministri: quello dell’Interno Anna Maria Cancellieri e quello della Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, storico, pacifista e fondatore della comunità di Sant’Egidio. Ma sarà presente anche Emma Bonino, una delle voci più critiche del panorama politico, con una grande esperienza internazionale. La bilancia torna a pendere a sinistra con Moni Ovadia, famoso regista e scrittore, portabandiera sui media degli oppositori ai governi di centrodestra e Barbara Spinelli, editorialista di “la Repubblica” e figlia dell’europeista Altiero.

Oltre alle presenze più o meno “di parte”, un’altra critica ha riguardato i costi. «Il 90 per cento delle spese - ha replicato il sindaco Paolo Dosi – è coperto da imprese private di rilievo nazionale. E a chi diceva di non fare il Festival a causa della crisi, dico che nessun’altra iniziativa è stata sospesa. Anche a Modena, nonostante il terremoto, il Festival della filosofia è stato mantenuto». Polemiche a parte, il contenuto del Festival promette di essere più che interessante. E uno degli obiettivi, ha detto l’editore Giuseppe Laterza, «è quello di alzare il livello della riflessione sulla solidarietà e sul rispetto delle regole. Anche perché la dialettica politica non è al livello delle questioni che si pongono». E il pensiero corre alla diatriba in atto nel Pd tra Casini, Vendola, Renzi e Bersani, oppure ai veti posti da Buttiglione o Cicchitto o Gasparri.

Rodotà ha subito sottolineato come «il festival sia stato criticato per essere troppo maschile. Quest’anno, invece, ci saranno molte donne con molte competenze». Tra i nomi di spicco degli invitati, inoltre, l’ex primo presidente del Pds ha rimarcato come non ci siano giuristi «ma persone che sanno dialogare. Il diritto non va visto come astrazione, prepotenza, gestore di interessi. E se potrà parlare con il ministro Cancellieri, ad esempio, che tratta temi delicati come l’immigrazione o la diversità di genere». Il sindaco, invece, ha sottolineato l’importanza della presenza delle scuole «perché non si esce dalla crisi senza un investimento sulla cultura».

Rodotà ha ripreso: «Sposo le parole di Dosi anche sulla gestione partecipativa di questo Festival, che è la sua peculiarità rispetto ad altri Festival». Oggi ha continuato anche le istituzioni sono in crisi, «mentre invece l’istituzione è il canale di comunicazione rappresentativa». Laterza ha sottolineato «il lavoro corale, di tutti, l’impresa collettiva che ha portato al Festival. Oggi si sente parlare di competizione, tra individui, tra imprese, tra Paesi.  Si dice che manca. La competizione, però, se è senza regole, che le istituzioni devono far rispettare, produce anche esclusione. L’idea di solidarietà è alla base della competizione. La solidarietà sono le nostre radici, il nostro sangue. Oggi sempre più spesso la solidarietà è solo di scopo». Alla presentazione erano presenti anche Claudio Ferrari, presidente del Consiglio comunale e uno degli organizzatori, Geminello Preterossi. «Senza conflitto libero - ha affermato - non c’è democrazia. Parlo di conflitto di idee, di bisogni, di interessi sociali, non di guerre o di conflitti distruttivi. Insomma, l’importante è discutere e non portare il cervello all’ammasso».

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