“Volti storici della Medicina Interna Italiana” nei flash di Carlo Mistraletti

Roma. La storia e le immagini sono sempre più importanti in medicina. L’”occhio clinico” del terapeuta è sempre fondamentale; classicamente per arrivare a una diagnosi è fondamentale l’anamnesi, vale a dire conoscere e saper interrogare la storia (fisiologica e patologica, remota e prossima) del paziente. In quest’ottica si è svolta a Roma presso l’Hotel Cavalieri di Monte Mario, la terza edizione della Mostra fotografica e artistica di Carlo Mistraletti e Giovanni Gasbarrini sul “Riconoscimentoeidomatico e clinico dei volti storici della Medicina Interna Italiana”. Vincitore del concorso con prova e riferimento scritto delle osservazioni, il medico che ha individuato clinicamente e descritto il maggior numero di immagini dei colleghi (entro i 42 volti “celebri” esposti quest’anno) ed ha  anche diagnosticato con maggiore precisione alcune patologie individuabili in persone raffigurate in tre quadri famosi del passato.

La mostra è stata allestita in occasione del 117° Congresso nazionale della Società Italiana Medicina Interna (SIMI), la più antica e prestigiosa società italiana di Medicina. Della giuria oltre a Mistraletti e Gasbarrini faceva parte Francesco Franceschi del policlinico Gemelli.Nel corso del convegno ha preso la parola anche il pastPresident e clinico medico di Pavia Gino Roberto Corazza(che oggi siede sulla cattedra che fu di Ferrata, di Introzzi e di Storti).I quattro clinici citati sono stati allievi del piacentino Giuseppe Labò, vero pioniere e caposcuola della Gastroenterologia Italiana a cavallo del millennio.

Nelle foto: Carlo Mistraletti con Davide Imberti, con Giovanni Gasbarrini e in piedi Gino Roberto Corazza; con  due concorrenti davanti ai pannelli della mostra e un gruppo di partecipanti al convegno.