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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Chiesa (Confagri): «All’agricoltura pari dignità degli altri comparti produttivi»

Confagricoltura, vertice a Roma per il convegno quadri. «L'agricoltura è un settore che, nonostante la crisi, mostra segni di vitalità, capacità di investire, creare occupazione, internazionalizzare e innovare»

Il Presidente di Confagricoltura Piacenza, Enrico Chiesa, la Presidente Nazionale della Sezione di Prodotto Carni suine, Giovanna Parmigiani ed il direttore, Luigi Sidoli, hanno preso parte al Convegno Quadri organizzato da Confagricoltura il 13 dicembre presso il centro congressuale ‘Roma Eventi’. In concomitanza all’evento si è svolta anche l'Assemblea Generale dell’Associazione durante la quale è stato deliberato un nuovo assetto organizzativo e un nuovo programma economico del sistema Confagricoltura. "E’ un momento delicato – ha commentato Enrico Chiesa – il nostro sindacato ha ritenuto opportuno organizzare un incontro di riflessione e pianificazione. Le imprese agricole devono poter veder riconosciuto il ruolo che a pieno titolo giocano nell’economia del Paese. L’agricoltura è un settore che, nonostante la crisi, mostra segni di vitalità, capacità di investire, creare occupazione, internazionalizzare e innovare. Il nostro è un modello di sviluppo italiano che ha saputo conquistare primati internazionali che rappresentano elementi di competitività validi per il rilancio dell’intero Paese".

"Invece, ad oggi, si è fatto ben poco per l’agricoltura, anzi, proprio lunedì saremo chiamati a pagre l’IMU senza che sia dato seguito alle promesse assunte da questo Governo che si era impegnato a verificare, prima del saldo, il gettito reale che l’imposta genera ed a porre rimedio alle storture, per noi evidenti sin dall’inizio, in termini di eccessiva gravosità su beni strumentali e imprescindibili per l’esercizio del nostro lavoro: fabbricati rurali e terreni agricoli. I dati relativi al gettito forniti dal ministero dell'Economia delle Finanze evidenziano, infatti, come il contributo versato dal mondo agricolo superi in larga misura le stime effettuate dallo stesso dicastero: il solo prelievo sui terreni agricoli comporta un maggior gettito per l’anno 2012 pari a circa 130 milioni di euro".

"L’agricoltura è stata messa nel recinto, esclusa dai tavoli dove si è discusso di crescita, sviluppo e stabilità – ha detto il Presidente Nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi -. Ha subito una pressione fiscale eccessiva, non ha avuto la spinta che si aspettava per poter internazionalizzarsi; eppure le possibilità di conquistare nuovi mercati ci sono. L’agricoltura – ha osservato Guidi - non è, né vuole essere, un settore chiuso, avulso dal contesto socioeconomico generale. Certo ha sue specificità ma non abbiamo alcun interesse a chiuderla in gabbia. Portiamo avanti un’altra idea, un altro progetto; un’idea aperta dell’agricoltura. Confagricoltura sta cercando sinergie con tutta la filiera agroalimentare perché i problemi sono comuni – ha proseguito il Presidente di Confagricoltura – perché parliamo lo stesso linguaggio, quello delle imprese che si confrontano con il mercato, che hanno necessità di essere competitive e puntare sull’export". " Dai dati ISTAT sul Pil il settore agricolo è quello che è andato peggio nel III trimestre con un calo, in termini congiunturali, di ben il 6,7%. – ha sottolineato Chiesa -. E’ il secondo trimestre consecutivo con il segno meno per l’agricoltura. Fortunatamente, nei primi nove mesi dell’anno il settore agricolo ha accusato un calo di valore aggiunto rispetto al 2011 che è comunque pari solo alla metà di quello registrato dal complesso della nostra economia. Nonostante la crisi e le difficoltà, l’agricoltura ha le potenzialità per migliorare e lo ha dimostrato mantenendo l’occupazione e ampliando l’export – ha ribadito Chiesa – ma sono mancate misure adeguate per la crescita, finalizzate ad aumentare la competitività delle aziende. Serviva una "spinta" alle imprese agricole che si devono misurare in un mercato globale soggetto alle tensioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che si riflettono sui costi di produzione. Lo sviluppo non si fa solo aggravando il carico fiscale".

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