rotate-mobile
Economia Barriera Milano / Via del Commercio

Piccole e medie imprese: a Piacenza si regge la crisi

Presentata un'indagine congiunturale della Confapi, su un campione di aziende associate. Regge il comparto meccanico e dei servizi. Per il 70% delle realtà intervistate la produzione rimane stabile. Bene il livello degli ordini italiani e nei confini dell'Unione europea. E' problematico, invece, l'accesso al credito: le banche faticano a finanziare

Una fotografia rassicurante, che induce a «cauto ottimismo». I morsi della crisi si fanno sentire, soprattutto per la stretta creditizia, ma le aziende piacentine reggono. È questo in estrema sintesi il quadro offerto da un’indagine congiunturale compiuta dalla Confapi piacentina, sul primo semestre del 2009. La ricerca - effettuata attraverso un questionario telematico - ha riguardato un campione del 30% delle aziende associate al sodalizio, ed è stata presentata oggi pomeriggio, nella sede di via del Commercio, alla presenza del presidente Pier Maria Mantelli, del direttore Fabio Bellinaso e del vicepresidente Leonardo Canavero.
 
 Il primo dato che balza all’occhio è che, in questo periodo e fino a oggi, nessuna tra le imprese associate Confapi ha fatto ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Tra le ditte intervistate il 70% afferma di avere un livello di produzione stabile, e il 32%, in prospettiva, auspica un lieve aumento. Per il 70%, nei prossimi 6 mesi, il livello degli ordini nei Paesi Ue si manterrà fisso o in incremento, mentre, per l’Italia, è così per il 65%. L’occupazione stabile si attesta per l’85% delle aziende - solo per il 10% in diminuzione - e il 5% vede un piccolo aumento. La nota più dolente, in un ritratto comunque non cupo, sono gli investimenti: solo il 40% dichiara di averne effettuati rispetto al semestre precedente, mentre il resto prevede di non farne nei prossimi 6 mesi. Questo, si sottolinea, può essere diretta conseguenza di «banche meno propense ad aprire linee di credito».

Tuttavia, 3 ditte su 4 prevedono di autofinanziarsi senza ricorrere alle banche, mentre solo per il 15% delle aziende l'indebitamento è leggermente in aumento - soprattutto quello a medio-lungo termine. «Sul tema del ricorso al credito - spiega il presidente Mantelli - ritengo che le banche nazionali debbano ricominciare a svolgere il mestiere che è loro demandato da sempre, quello di raccogliere denaro e investire sulle attività produttive, al fine di poter dare alla nostra economia lo slancio necessario per uscire da questa situazione». «La volontà della nostra associazione - conclude - è quella di stringere accordi di collaborazione con le banche per il bene delle nostre imprese, facendo leva sull'appoggio del nostro Confidi  
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piccole e medie imprese: a Piacenza si regge la crisi

IlPiacenza è in caricamento