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Economia

Progetti Next Generation: rilanciare produttività e management

Cattolica. Incontro del laboratorio di progettazione Next Generation EU, promosso da Francesco Timpano, inerente il seminario "I progetti italiani per il next generation EU: un’analisi preliminare"

Rilanciare la produttività ed il management: questa la soluzione per sbloccare un’Italia da troppi anni arenata nelle “secche” dell’economia, quando altri paesi come Germania e Francia, pur con periodi difficili, hanno saputo invece crescere. E’ quanto emerso nell’incontro del laboratorio di progettazione Next Generation EU, promosso da Francesco Timpano, inerente il seminario "I progetti italiani per il next generation EU: un’analisi preliminare". La lezione si è svolta nell’ambito della laurea magistrale in Gestione di azienda (per gli studenti del Corso di Politica Economica Avanzata) e dal Centro studi di politica economica e monetaria Mario Arcellli. Sono intervenuti Elia Bidut MSc in Management Università Cattolica e Team Tortuga e Francesco Filippucci PhD in Economics Paris School of Economics, entrambi di Tortuga, il think-tank di studenti, ricercatori e professionisti del mondo dell'economia e delle scienze sociali.

Bidut, supportato nel suo intervento dal collega Filippucci, ha spiegato di cosa si occupa “Tortuga”, ovvero un centro-studi di studenti, ricercatori e giovani professionisti nel campo dell’economia e delle scienze sociali. Attraverso partnership, approfondimenti e analisi, si affrontano temi della politica e dell’economia, per influenzare il dibattito pubblico e cooperare con policy makers (ovvero chi decide in politica) e portatori di interesse. «Tortuga - ha ricordato Bidut - è anche il nome di un locale di Milano in cui, nel 2015, chiacchierando tra compagni di corso, è nata l’idea di creare uno spazio dove approfondire le idee, spinti dal desiderio di fare qualcosa per il nostro Paese. Oggi ne fanno parte  cinquanta persone sparse in tutto il mondo che operano in tre aree di report: ricerche per aziende o sopggetti, articoli di approfondimento, collaborazione di eventi. La nostra attività di questi anni è stata racchiusa nel libro "Ci pensiamo noi. Proposte per fare spazio ai giovani in Italia".

Nel testo si ricorda che di fronte al rapido invecchiamento della popolazione e a un welfare sbilanciato in favore dei più anziani, è necessario individuare soluzioni capaci di scongiurare il tracollo dell’economia sul lungo periodo. «Nessuno - si evidenzia nel testo - può parlare dei problemi della generazione dei 18-28 anni meglio dei giovani stessi. I problemi vanno affrontati, con adeguata capacità di analisi e basata su dati aggiornati e di prima mano, e un’altrettanto spiccata capacità di sviluppare proposte concrete su temi centrali per la nostra società: dalla povertà dei giovani alle difficoltà del mercato del lavoro e alla fuga dei cervelli, dalla necessità di un nuovo welfare a un ripensamento radicale del sistema di istruzione e formazione, senza dimenticare i nuovi italiani che faticano a ottenere la cittadinanza e rimangono tagliati fuori da tanti diritti. E lo fa partendo da una presa di posizione ben chiara contro i due grandi fallimenti del nostro sistema Paese, l’attaccamento alle rendite e l’incapacità di fare sistema, e con la convinzione profonda che sia possibile costruire un domani migliore. Il tutto basato su un confronto democratico, nella libertà economica e sociale, nella tutela dei più vulnerabili, con l’Unione Europea come casa futura».

«Ora - ha spiegato Bidut - un degli obiettivi è quello di intervenire sui progetti e le ripartizioni di spesa del Recovery fund, ovvero i 750 miliardi che l’Unione europea a fine luglio ha messo sul piatto per rilanciare le economie dei 27 Paesi membri travolte dalla crisi del Covid-19 e che riveste un ruolo strategico per la ripartenza», Dai singoli ministeri è giunta una valanga di progetti (558). Da questa lista sarà ricavato il piano italiano da consegnare a Bruxelles per utilizzare i 209 miliardi del Recovery Found. Tra i progetti in pole, la proroga di tre anni per superbonus del 110% e sistema bonus e quella di cinque anni per il Piano 4.0. E poi, ancora, l’irrobustimento delle buste paga dei lavoratori con la detassazione degli aumenti, lo stop all’uso del contante e la riforma della riscossione. «Bisogna puntare - ha sostenuto il rappresentate di Tortuga - su produttività ed istruzione, in un’Italia bloccata da troppi anni, la produttività è un valore aggiunto con lavoro e capitale come imput primari, bisogna potenziare gli investimenti nelle competenze digitali e sul management basato su Consorzi di formazione, incentivando i vaucher d’impresa 4.0 e nella formazione per micro-imprese», 

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