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La presa di posizione

Anche i Giovani Democratici a difesa della sanità pubblica: «Presidio insostituibile di civiltà»

Il gruppo giovanile del Pd aderisce alla proposta di legge di iniziativa regionale rivolta al Parlamento, per assicurare al Sistema Sanitario un’adeguata copertura finanziaria

«Un presidio insostituibile di civiltà che deve essere mantenuto e rafforzato; ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti. Non possiamo che schierarci in difesa della Sanità pubblica e universalistica». Così Andrea Capellini, segretario provinciale dei Giovani Democratici piacentini, a nome del gruppo, in merito alla proposta di legge della Regione Emilia-Romagna per rifinanziare il servizio sanitario nazionale.

«Le risorse stanziate dal Governo dal 2023 al 2025 – rileva Cappellini a nome dei Gd - sono insufficienti per affrontare le nuove sfide cui è chiamata la sanità pubblica. Il sottofinanziamento della sanità è ormai diventato strutturale e questo rischia di garantire sempre meno l’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari, come previsto dalla nostra Costituzione. Questa crisi, visibile sulla pelle di tutti noi cittadini, crediamo debba essere vissuta per prendere consapevolezza del valore di questo servizio, così come è stato creato, universale e gratuito, che non ha eguali al mondo ma che spesso viene dato per scontato. Il sistema va difeso. Nel nostro piccolo, come gruppo politico, insieme a Istituzioni e cittadini, dobbiamo monitorare e fare la nostra parte a tutela di un presidio insostituibile di civiltà universalmente riconosciuto, diritto ottenuto nel 1978 su proposta dell’allora Ministro Tina Anselmi, su cui non è ammissibile retrocedere».

«Appare evidente che se non ci sarà un'inversione di rotta nel finanziamento statale della sanità, in favore dei pazienti e lavoratori nel settore per assunzioni e rinnovi contrattuali, il nostro servizio di sistema sanitario verrà a poco a poco demolito. Come giovani impegnati in politica non smetteremo di batterci e credere nella possibilità di garantire a tutti la possibilità di potersi curare, indipendentemente dalle condizioni economiche e dal ceto sociale, per un Paese che faccia del welfare un pilastro della propria identità, anche per il nostro futuro. Proprio per questo è una battaglia che riguarda tutti, anche noi giovani. In favore di un bene pubblico essenziale faremo la nostra parte, sostenendo anche la raccolta firme non appena sarà avviata, scendendo in piazza così come fatto nei mesi scorsi da sindacati e associazioni piacentine, perché la salute è un diritto, non una merce».

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